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Discussione in commissione

Tari. Brasini: chieste agevolazioni per famiglie e imprese e fondo per mancate entrate

In foto: L'assessore Gian Luca Brasini
L'assessore Gian Luca Brasini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 28 apr 2020 13:34
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Nel consiglio d’ambito di Atersir, i comuni del riminese hanno portato la necessità di prevedere riduzioni tariffarie della Tari per famiglie e imprese. Inoltre tramite Anci sarà chiesto al Governo di istituire un Fondo COVID-19, a fronte di mancate entrate dalla Tari che per la Regione si stima possano aggirarsi intorno ai 100 milioni. Lo ha spiegato l’assessore al bilancio del comune di Rimini, Gian Luca Brasini, intervenuto oggi nella seduta di I e V commissione convocata per discutere le modifiche e le integrazioni al regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti. “Abbiamo inoltre chiesto alla nuova authority Arera – ha detto Brasini – il rinvio dell’introduzione del nuovo di calcolo delle tariffe, che racchiude un paradosso inaccettabile: nel caso infatti in cui anche i gestori accordassero riduzioni del costo del servizio per il 2020, queste non potrebbero essere approvate perché l’attuale normativa non lo consente. Non c’è comunque sconto che possa consentire ai Comuni di reggere il peso delle mancate entrate, ecco perché serve un fondo per poter consentire agli enti locali di andare incontro a cittadini e imprese”.

Sono invece orientate ad incentivare una minore produzione di rifiuti e alla tutela dell’ambiente le modifiche discusse in commissione e che dovranno essere approvate improrogabilmente entro il 30 aprile.

Nello specifico le principali agevolazioni introdotte, che vanno ad integrare quelle in vigore, prevedono:
a) il riconoscimento di una riduzione tariffaria per il recupero di rifiuti da destinarsi alla produzione di bio-gas, allo scopo di incentivare la riduzione dei rifiuti prodotti e promuovere le attività̀ di recupero dei materiali organici altrimenti inutilizzabili;
b) riduzione per i casi di donazione gratuita alle Onlus di cibo invenduto, al fine di promuovere e sensibilizzare i cittadini ad una maggiore riduzione degli sprechi alimentari, particolarmente rilevane in questo periodo emergenziale;
c) riduzione del 30% per le imprese agrituristiche che producono un minore quantitativo dei rifiuti rispetto ad altre attività e che utilizzano il materiale organico per la concimazione dei campi di coltivazione;
d) si introduce la riduzione del 15% della TARI per le “utenze non domestiche” per le aree scoperte utilizzate stagionalmente o ad uso non continuativo ma ricorrente (ad. es. alcuni periodi dell’anno). Aree quindi utilizzate solo temporaneamente, andando quindi ad equiparare queste utenze alle attività̀ stagionali strettamente intese;
e) è inoltre eliminato l’addebito del costo di spedizione di 2 euro della bolletta del gestore ed è spostata dal 30 novembre al 16 dicembre la scadenza dell’ultima rata TARI, come previsto dal Decreto Crescita.