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In Regione

Rilancio economia, minoranze chiedono coinvolgimento: poche risorse

In foto: la sede dell'assemblea legislativa regionale
 la sede dell'assemblea legislativa regionale
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 7 apr 2020 16:38
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I capigruppo del centrodestra in Regione chiedono al presidente Bonaccini di convocare anche le minoranze al tavolo di lavoro per il rilancio dell’economia emiliano-romagnola. E’ quanto chiedono i capigruppo delle forze di centrodestra in Regione, .
Consideriamo necessario fare sistema e affrontare insieme i progetti – scrivono Matteo Rancan (Lega), Marco Lisei (Fratelli d’Italia) e Valentina Castaldini (Forza Italia) – che i portatori di interesse, associazioni di categoria, sindacati, enti e soggetti sociali, avranno certamente già elaborato essendo direttamente sul campo e conoscendo le maggiori criticità del loro settore. Certamente la Giunta avrà migliori possibilità di procedere celermente se saprà agire con lungimiranza aprendo, fin da subito, un dialogo collaborativo e di reciproca legittimazione con le forze di minoranza”.
La Lega, con una interrogazione della consigliera Catellani, fa anche le pulci al bando regionale per la concessione di contributi finalizzati all’abbattimento dei costi di accesso al credito per favorire la ripresa del sistema produttivo. La richiesta è quella di “modificare le procedure fissate in modo da subordinare il pagamento di eventuali spese istruttorie, oppure il pagamento di eventuali commissioni, all’accoglimento della richiesta da parte dell’istituto bancario di riferimento“. I leghisti, infatti, spiegano che “le aziende, per poter accedere al contributo, dovranno sostenere i costi di adesione al consorzio di garanzia e le relative spese istruttorie (somme non trascurabili), oppure eventuali commissioni“. Queste spese, rimarcano i consiglieri, verranno coperte dalla Regione solo se l’azienda rientra “fra i soggetti beneficiari del contributo, in caso contrario, l’azienda richiedente dovrà sostenere i costi dell’intermediazione senza ottenere alcun beneficio“. Pertanto, domandano alla Giunta “se sia al corrente del fatto che numerose imprese sono dissuase dal partecipare a queste forme di accesso al credito proprio per gli alti costi che assume la procedura, a fronte dell’esiguo numero di partecipanti che avranno la reale possibilità di accedere al beneficio previsto“. Riguardo, inoltre, ai fondi stanziati dalla Regione (10 milioni), i consiglieri aggiungono: “Le risorse utilizzate per questo provvedimento sono somme stanziate lo scorso anno dallo Stato che, probabilmente per propria incapacità e comunque discrezione, la Giunta non è riuscita a utilizzare”. Per questo invitano l’esecutivo regionale “a integrare con risorse proprie il finanziamento statale utilizzato per rendere la misura non soltanto simbolica, ma effettiva“. Infine, i consiglieri mettono in evidenza che “l’esigenza primaria delle aziende, in questo momento, è l’accesso alla liquidità” e suggeriscono di “concentrare la promozione di bandi regionali principalmente in questa direzione“.
Ci sono regioni ben più piccole e con un Pil di gran lunga inferiore a quello dell’Emilia Romagna – attacca il capogruppo del carroccio Rancan – che arrivano a stanziare risorse ben maggiori di quanto fatto sul nostro territorio.” Rancan, richiamando un articolo del Sole 24 Ore, fa l’esempio dell’Abruzzo che, con un Pil di cinque volte inferiore a quello emiliano-romagnolo, ha messo a disposizione delle imprese abruzzesi interventi per 55 milioni di euro a fronte dei 16,5 milioni stanziati della Giunta Bonaccini.