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"Privati in fuga dal progetto"

Parco del Mare. Le critiche di Renzi, Pecci ed Erbetta

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 21 apr 2020 13:31
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Il passaggio in commissione consigliare della variazione di bilancio relativa al Parco del Mare (vedi notizia) ha riaperto le polemiche su un progetto sempre criticato dalle minoranze. Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia si rallegra del fatto che l’attuale progetto non preveda più il lungomare a quota zero ma una passeggiata rialzata che permetta la vista del mare. Restano però, a suo parere, molte altre criticità e tanti dubbi sull’impostazione che “prevedeva di vendere ai privati i diritti di superficie del lungomare per incassare 40 milioni di euro e realizzare la parte pubblica dell’opera. Non a caso non sono ancora note le risultanze delle negoziazioni con i soggetti privati” spiega. Il capogruppo della Lega Marzio Pecci parla di un “progetto miseramente fallito” e sostituito da “un arredo urbano del lungomare che comporterà serie problematiche sulla mobilità cittadina (viabilità e parcheggi) e farà “carta straccia” delle manifestazioni di interesse che i privati avevano presentato.” Secondo Pecci infatti “nessuno degli imprenditori ha dato esecuzione alle manifestazioni di interesse a causa degli alti costi di urbanizzazione e di concessione richiesti dal comune e soprattutto dalla difficoltà di vedersi aggiudicati i terreni in evidenza pubblica“. “Ho chiesto esplicitamente all’assessore Frisoni – dice il consigliere di Rinascita Civica Mario Erbettaquante manifestazioni di interesse sono state concluse sui tratti 1 (Miramare) e 8 ( Marina centro) che sono in fase avanzata di lavorazione. Non ho ricevuto nessuna risposta se non che “stiamo facendo dei pre-accordi”. Che vuol dire? In quei tratti di lungomare il 50% dei lavori sta per essere completato e noi non sappiamo ancora quanti sono i privati che costruiranno immobili su quei tratti? E quando li costruiranno?” Secondo il consigliere “sarebbe stato meglio fare i lavori in simultanea risparmiando tempo e denaro.” “La verità – conclude – è che i privati che aderiranno al parco del mare saranno molto pochi” e il progetto “si rivelerà solo un grande arredo urbano, un’opera pubblica faraonica costruita con i soldi dei riminesi. Un’occasione persa“.