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indagine lampo dei carabinieri

18enne sequestrata nel residence e fatta prostituire. Fermati gli aguzzini

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 17 mar 2020 09:51 ~ ultimo agg. 18 mar 08:48
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Con gravi indizi di colpevolezza e motivato pericolo di fuga, nella tarda serata di lunedì i carabinieri della Compagnia di Riccione, diretta dal comandante Luca Colombari, hanno dichiarato in stato di fermo due cittadini rumeni, con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e sequestro di persona nei confronti di una connazionale diciottenne.

A far scattare l’operazione lampo è stata una segnalazione arrivata nel pomeriggio al numero di emergenza 112 dalla Svizzera, da parte di un parente della giovane vittima che aveva poco prima inviato una richiesta d’aiuto tramite messaggi in chat ai propri familiari.

La diciottenne aveva raccontato di essere prigioniera in un residence di Riccione e tenuta ostaggio da un uomo ed una donna, di 33 e 25 anni, che la costringevano – sotto minaccia di ritorsioni fisiche – a prostituirsi, tanto in strada (fino a quando è stato possibile prima delle restrizioni anti-covid19), quanto in camera.

I militari non hanno perso tempo e si sono precipitati davanti residenziale, dove all’esterno hanno subito notato la giovane, in strada, scalza e impaurita, che continuava a guardarsi intorno. Riconosciuta, le sono state prestate subito le prime cure. La 18enne, ancora in evidente stato di choc, ha spiegato ai militari di essere riuscita a scappare dall’appartamento approfittando di un attimo di distrazione dei suoi aguzzini.

Questi ultimi sono stati subito rintracciati dai militari e condotti in caserma dove è stata ricostruita l’intera vicenda. Ascoltata la vittima, gli uomini guidati dal luogotenente Cacace, hanno perquisito l’appartamento dei due indagati ed hanno scovato chiari elementi riconducibili ad una attività di prostituzione gestita direttamente da loro con la quale sfruttavano la connazionale.

La ragazza, scappata dalla propria famiglia in Romania, era stata condotta in Italia, a Riccione dall’uomo, con la promessa di una vita felice. Il giorno dopo il suo arrivo nella Perla, però, il sogno si è trasformato in un incubo: costretta a posare in intimo, la giovane ha visto le sue foto finire su un sito di incontri e successivamente ha cominciato a ricevere clientela procacciata direttamente dalla donna. Era sorvegliata a vista e chiusa in camera dall’esterno quando non lavorava. Per i due indagati, invece, si sono aperte le porte del carcere di Forlì per la donna e di Rimini per l’uomo, dove l’autorità giudiziaria ha deciso di collocarli in attesa della convalida del fermo da parte del giudice.