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Riccione in chiaroscuro

Arrivi e presenze, nel consuntivo Istat 2019 Riviera in crescita trainata dal capoluogo

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 1 feb 2020 12:38 ~ ultimo agg. 2 feb 10:47
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Arrivano anche i dati Istat sul consuntivo finale del 2019 per il turismo riminese. Nel complesso la provincia chiude con un più 1,7% degli arrivi e un più 0,2% dei pernottamenti. La performance migliore è quella del capoluogo: più 2,5% di arrivi, più 1,1% di presenze. In chiaroscuro gli altri comuni costieri. Per Riccione più 0,9% di arrivi, meno 0,1% di presenze; per Bellaria Igea marina più 1,1% di arrivi, meno 0,6% di presenze; per Misano più 2,2% di arrivi, meno 0,5% di presenze. Cattolica ha invece entrambi i segni negativi: meno 0,9 e meno 1,1.

Quanto al turismo estero, in Provincia gli arrivi crescono del 5,3% e le presenze dell’1,5, arrivando a costituire il 23,8% del totale. A Rimini gli arrivi esteri crescono del 7,9%, le presenze del 3,9% rappresentando il 30,9% del totale. Riccione perde invece sia per gli arrivi esteri (-3,5%) che per le presenze (-4-4) che rappresentano il 16,2% del totale. Sale nel mercato estero anche Bellaria: più 7,5 e più 1,8%.

Rimini sale negli arrivi da Germania, + 3,2% (78.538), Russia + 10,3 (97.244); Svizzera e Liechtenstein + 2,3 (35.874), Polonia + 33,4 (30.343),   e Regno Unito + 27,7 (14.955). Nei pernottamenti: Germania + 1,6 (400.753); Russia + 6,5 (468.013), Polonia + 31,3 (137.696). Riccione invece nel mercato tedesco segna un -6,3% di arrivi e -3,5% di pernottamenti, su quello russo -0,6 di arrivi e -0,9% di presenze.

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi esprime soddisfazione per il trend di crescita che si consolida, visto anche nella prospettiva delle nuove opportunità di crescita che si aprono per la città: “Se il dato Istat non esaurisce la complessità dell’analisi dei flussi turistici (integrata con altri indicatori, come sappiamo, dall’Osservatorio Regionale del Turismo che restituisce una fotografia ampia anche dell’escursionismo e dei consumi), i numeri ufficiali dell’anno 2019 registrano come Rimini capoluogo per il quinto anno consecutivo accumuli una crescita sia in arrivi che in pernottamenti. Un risultato incoraggiante viste le dinamiche di un anno comunque difficile per il turismo italiano, tra una primavera funestata dalla pioggia e dalle difficoltà del balneare alle prese con una concorrenza internazionale molto più agguerrita di un tempo. E un dato sul quale riflettere per il Comune capoluogo proprio comparando i numeri dell’anno 2015 quando i pernottamenti furono 6.916.643 contro i 7.544.070 del 2019. Crescendo in ognuno degli anni, Rimini ha ‘guadagnato’ in 5 anni 627.427 presenze turistiche, grazie agli investimenti sull’hardware e all’attrattività di un software, gli eventi, connessi al primo.

Con una stima sulla ricaduta: “dietro ad ognuno di quei pernottamenti guadagnati c’è una camera di hotel, un ristorante, un acquisto in negozio e dunque ricchezza e occupazione. Facendo un calcolo convenzionale quelle 627 mila presenze in più hanno fatto ricadere su Rimini una ricchezza suppletiva di oltre 50 milioni di euro. E’ lo stesso risultato in termini di crescita di presenze soprattutto internazionali che Rimini si deve porre per i prossimi 3, 4 anni quando grazie al Museo Fellini, il Museo d’arte contemporanea, la riqualificazione diffusa, la nuova organizzazione e promozione turistica con Visit Rimini, il potenziamento dell’accessibilità sia ferroviaria che aeroportuale che stradale, l’auspicata riqualificazione degli alberghi che deve armonizzarsi con il gigantesco lavoro sul waterfront che stiamo facendo con il Parco del Mare, dovrà portarci a un nuovo, ulteriore salto di qualità. Sul 2019 rimarco ancora una volta l’ottimo risultato sul turismo estero. Per quanto riguarda il 2020 nei prossimi giorni farò un punto su progetti, prospettive, cose da fare, anche in relazione alle politiche nazionali e regionali”.