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Polemiche sulla sanità

Tonini (Ausl) ribatte a Marcello (FI): l'Ausl unica funziona, lo dicono i dati

In foto: Marcello Tonini
Marcello Tonini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 21 gen 2020 17:16 ~ ultimo agg. 17:17
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Parlando della sanità emiliano romagnola, il candidato di Forza Italia Nicola Marcello aveva criticato l’Ausl unica definendola un “flop” (vedi notizia). Di tutt’altro avviso il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini che ribatte punto a punto alle critiche: si può preferire un modello sanitario piuttosto che un altro, ma è molto scorretto dipingere un quadro che, complessivamente, non corrisponde al vero.

 

Non posso far altro che ribadire – scrive Tonini – quanto già detto più volte, evidenziando dati che vanno in direzione esattamente contraria a quando riportato. E quindi, con ordine, le file al pronto soccorso giudicate interminabili non solo più lunghe di quelle di qualsiasi altro ospedale d’Italia (Lombardia compresa) e anzi in virtù delle recenti linee guida regionali si sta andando nella direzione di contenere le attese complessive entro le sei ore, cosa che già accade per oltre l’85 per cento dei casi, e comunque gli interventi proseguiranno per migliorare ulteriormente la situazione. Le liste d’attesa per gli interventi chirurgici rispettano in oltre il 90 per cento dei casi i tempi previsti dalle linee guida in relazione ai quattro livelli di priorità degli interventi. Il numero di posti letto – prosegue – si attaglia al numero di residenti come da normativa nazionale alla quale, come il candidato dovrebbe sapere, non ci si può sottrarre. Non si capisce a chi si riferisca Marcello quando parla di ‘fuga di primari’ e comunque, negli ultimi cinque anni, a seguito ti pensionamenti, nell’Ausl Romagna ne sono stati nominati circa 80 nuovi di cui un terzo nel riminese, e il numero di operatori e medici che lavorano in Azienda è a sua volta aumentato, nello stesso periodo di mille unità al netto dei pensionamenti”.

Non è stato depotenziato – precisa ancora Tonini – alcun presidio periferico e in provincia insistono due pronto soccorso (Rimini e Riccione) e quattro alti punti di primo intervento (Novafeltria, Santarcangelo, Cattolica e Bellaria) oltre a cinque Case della Salute e ulteriori nuclei di cure primarie. E in sintesi, se l’esperienza dell’Ausl Romagna fosse un flop come Marcello sostiene non si spiegherebbe come mai oltre il 90 per cento dei riminesi sceglie le proprie strutture per il ricovero (è tra le percentuali più alte di tutta la Regione) ed il 96 per cento per la specialistica“.
Da ultimo, sul tema dell’università, forse Marcello non sa – spiega ancora il direttore dell’Ausl Romagna – che gli accordi sottoscritti permetteranno di attivare a Rimini un Corso di Laurea sulla promozione degli stili di vita ed alcuni Master sulle professioni sanitarie che attireranno centinaia di studenti.
Certo si può preferire un modello sanitario piuttosto che un altro, ma è molto scorretto dipingere un quadro che, complessivamente, non corrisponde al vero.”