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Si parte il 4 gennaio

Saldi al via: previsioni non positive. I consigli per gli acquisti sicuri

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 3 gen 2020 11:07 ~ ultimo agg. 17:41
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Scatta domani (4 gennaio) a Rimini come nel resto della Regione il periodo invernale dei saldi. Dureranno per 60 giorni. Le previsioni non sono però delle migliori per i commercianti. Secondo l’osservatorio nazionale di Federconsumatori saranno oltre 9 milioni di famiglie in tutta Italia ad approfittarne ma con vendite in calo dell’1,3% rispetto allo scorso anno ed una spesa media per famiglia di poco più di 179 euro. Il Codacons parla addirittura di un flop totale con un meno 10% di vendite e una spesa media di 145 euro. Stime diverse ma lo stesso colpevole. Le associazioni dei consumatori puntano infatti il dito sul Black Friday dell’ultimo venerdì di novembre che ha portato molti ad anticipare gli acquisti prima riservati al periodo dei saldi. Ma anche la data non è delle più felici, così vicina alle festività. Lo spiega Giammaria Zanzini di Federmoda – Confcommercio: “arrivano troppo presto e il 78% dei commercianti associati vorrebbe posticiparli”. Un’indagine dell’Ufficio Studi di Confcommercio Emilia Romagna evidenzia che il 29% dei clienti è ancora molto attento al prezzo, mentre è salita dal 7 al 15% la percentuale di chi entra nei negozi per chiedere informazioni e poi acquista on-line. “Ogni acquisto fatto sulle piattaforme – dice Zanzini – contribuisce a far chiudere le piccole attività”. I numeri dicono che dal 2012 al 2019 in Italia ne sono state chiuse 89.631 (35 al giorno). Le associazioni di categoria chiedono poi di regolamentare outlet e temporary store ma anche i ribassi indiscriminati che rendono difficile al cliente distinguere tra offerte reali come i saldi e promozioni più dubbie.

Per i commercianti il periodo dei saldi prevede alcuni obblighi proprio a garanzia dei clienti: esporre il prezzo praticato ordinariamente e lo sconto in percentuale sul prezzo normale di vendita e disporre le merci in saldo in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quelle in vendita alle condizioni ordinarie. Le associazioni dei consumatori consigliano poi di diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose (superiori al 50-60%). Inoltre, benché non ci sia l’obbligo di consentire la prova dei capi, il negoziante in caso di prodotto difettoso è tenuto a sostituirlo, se possibile ripararlo, oppure risolvere il contratto. Naturalmente a fronte della presentazione dello scontrino o di una sua fotocopia.