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I racconti dalla Terra Santa

Pellegrinaggio in Terra Santa. Il Santo Sepolcro

In foto: al Santo Sepolcro
al Santo Sepolcro
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 4 gen 2020 09:50 ~ ultimo agg. 18:05
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Venerdì i pellegrini della Diocesi di Rimini in terra Santa hanno visitato il Santo Sepolcro con la Messa celebrata dal vescovo Lambiasi. Il racconto di Vittorio:

“Chi crede parte, chi ama corre” recita un vecchio detto e credo che durante questo pellegrinaggio in terra Santa molti giovani abbiano iniziato a correre. Siamo partiti per questo viaggio carichi di domande, alcune ben nascoste nel cuore, altre dei nostri amici, familiari, coetanei.
Suona bizzarra, quasi stonata per il 2020, la scelta di 100 giovani di passare le vacanze di Natale come pellegrini in terra Santa; molti ci hanno chiesto “cosa cercate?” Come l’angelo alle donne all’alba della domenica di Pasqua. Ma una scelta come questa è un segno importante: la testimonianza di una generazione che cerca un dialogo vero e sincero con Gesù. Abbiamo esplorato sì dei luoghi fisici, visti, immaginati e pensati tante volte durante le nostre letture della bibbia, ma abbiamo soprattutto riscoperto il disarmante silenzio che un’anima, lasciata sola in riva al mare di Galilea o tra i crepacci del deserto, può provare. Abbiamo cercato risposte sulla nostra vita, le nostre vocazioni, il nostro studio, lavoro, impegno; abbiamo chiesto e pregato nei luoghi della nostra Fede. Abbiamo detto sì a chi ci aveva chiamati per nome, senza temere, perché ne conoscevamo la voce.
Ognuno di noi torna a casa con il suo zaino più pieno, c’è chi ha trovato risposte, chi altre domande, ma sicuramente tutti portiamo a casa un luogo, un volto, una parola che ha illuminato queste giornate; abbiamo voglia di tornare, di scendere, stavolta letteralmente, dal Tabor, per testimoniare nelle nostre parrocchie, nelle nostre vite ordinarie un’umana e disarmante verità: il Santo Sepolcro, così pieno di confusione, di turisti, di lingue e religioni; è vuoto, Gesù è risorto e noi vogliamo correre per gridarlo a tutti.