La nebbia riaccende il nautofono. Ma non spegne lo smog
Sul riminese la foschia da lunedì sera è diventata vera e propria nebbia. Ricreando scenari che per qualche anno si era persi, col ritorno del suono del nautofono (riattivato nella primavera nel 2019 grazie al dono della Consulta del Porto). Le temperature notturne restano basse con conseguenti gelate, le massime sono intorno ai 6-8 gradi. E le previsioni per i prossimi giorni non rilevano sostanziali cambiamenti.
Ma l’alta pressione è anche la condizione in cui lo smog tende a restare: anche ieri il Pm10 a Rimini, seppur in discesa, è rimasto sopra i limiti con un valore di 57 microgrammi per metro cubo rispetto a un limite di 50, terzo sforamento di fila e sesto negli ultimi sette giorni. A Rimini al momento non sono scattate le misure emergenziali che invece sono state attivate in altri capoluoghi.
Entrato in funzione, a Pasqua del 2019, il nautofono è stato reinstallato, seguendo le prescrizioni dalla Marina Militare Comando Zona dei Fari e dei Segnalamenti Marittimi di Venezia che avevano dato parere favorevole all’intervento di riattivazione. Tecnicamente funziona esattamente come una volta, con il medesimo suono prodotto dalla vibrazione di un diaframma, attivato elettricamente. La sequenza del segnale acustico è identica a quella del segnale luminoso emesso dal faro, la W dell’alfabeto Morse (• — —) corrispondente all’identificativo del porto. L’apparecchio è stato installato su una struttura di sostegno posizionata sulla nuova barriera frangiflutti, in corrispondenza dell’ingresso del Porto canale.