Indietro
menu
Iniziative della Diocesi

Veglia, messa e pranzo per la Giornata dei Poveri

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 13 nov 2019 12:34 ~ ultimo agg. 14:47
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Rimini accoglie con gioia la proposta di papa Francesco e da venerdì 15 a domenica 17 novembre rilancia la terza Giornata Mondiale dei Poveri. Istituita dal Papa al termine del Giubileo della Misericordia, la Giornata viene celebrata ogni anno nella 33ª Domenica del Tempo Ordinario. Due gli appuntamenti centrali dell’iniziativa che ha come titolo “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”: la veglia e la condivisione con le persone fragili che vivono in strada venerdì sera e la messa con pranzo a seguire a cui sono attesi circa 350 ospiti domenica.

Domenica i poveri sono tutti invitati alla S. Messa alla chiesa di San Giuseppe al Porto, a Rimini, presieduta dal Vescovo di Rimini, alle ore 11. Al termine della liturgia, il Vescovo Francesco consegnerà alcuni simboli della povertà e una mappa.
I simboli della povertà: coperte alla Protezione Civile, farmaci ai volontari dell’opera S. Antonio, un vassoio con alimenti alla Caritas diocesana e alcuni indumenti alla Papa Giovanni XXIII.
Il mandato del Vescovo non è però esclusivo per queste realtà ma è da intendersi per tutta la Chiesa di Rimini, perché sia sempre più capace di condivisione con i più poveri, una chiesa povera con i poveri.
Inoltre, verrà offerta ad un rappresentante della amministrazione comunale di Rimini la mappa dei servizi – sia pubblici sia del volontariato – presenti sul territorio e ai quali possono rivolgersi i poveri. L’invito per l’ente pubblico è quello di attuare un’amministrazione sempre più inclusiva e attenta a chi da solo non ce la fa.
A tutti i presenti verrà distribuito il messaggio del Papa relativo alla Giornata Mondiale dei Poveri 2019.

Alla liturgia eucaristica seguirà il pranzo comunitario presso gli ampi locali sottostanti alla Chiesa di San Giuseppe al Porto. Si tratta di un appuntamento reso possibile dal fattivo contributo di Caritas diocesana, Associazione Papa Giovanni XXIII, Capanna di Betlemme e Opera S. Antonio, oltre alla preziosa collaborazione della Protezione Civile (per gli aspetti organizzativi) e della Chiesa Ortodossa rumena che attualmente utilizza gli spazi di Sant’Agnese.
A tavola, tra gli altri, ci sarà anche il Vescovo, mons. Francesco Lambiasi, oltre ad una schiera di volontari espressi dalle quattro realtà che hanno organizzato l’iniziativa e dalle parrocchie della città: queste persone serviranno a tavola e siederanno a mensa coi poveri stessi. Sono stati invitati anche amministratori, politici, persone che occupano ruoli di responsabilità, oltre ai diaconi e ai seminaristi riminesi, e i rappresentanti delle confessioni religiose presenti a Rimini e di altre fedi. I primi destinatari del pranzo sono le persone accolte o ospiti delle due mense cittadine (mensa Caritas e mensa dei frati di Santo Spirito) e della Capanna di Betlemme.

La Giornata prosegue alle ore 14 con una festa con musica e canti (molti protagonisti saranno gli stessi indigenti) e messaggi sul tema.

Abbiamo da riflettere e da convertirci. – rilancia il Vescovo di Rimini, intervenendo sulla Giornata Mondiale dei Poveri – Se la salvezza annunciata da Gesù si rivolge in modo particolare verso i poveri e gli oppressi, verso i più disagiati, non è perché Dio operi discriminazioni all’interno della grande famiglia umana, ma perché l’uomo le ha operate. Se Dio si rivolge ai poveri, è perché questi sono stati da noi esclusi. Proprio perché Dio vuole mettere fine all’ingiustizia e alla discriminazione, essi diventano destinatari privilegiati del suo amore. Sono loro, più di ogni altro, che hanno bisogno di giustizia, pace e liberazione”.

Una importante anteprima è in programma venerdì 15 novembre. Si tratta della Veglia organizzata dalle ore 21 presso la chiesa della comunità delle Clarisse, a San Bernardino, nel centro storico di Rimini. Dopo la Veglia, che prenderà in esame le tre virtù teologali (fede, speranza e carità), seguirà un ulteriore segno: un gruppo di giovani condividerà la notte dei senza tetto. L’invito è aperto ai giovani di tutte le parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali.

Mi unisco all’auspicio di Papa Francesco perché questa nuova Giornata Mondiale, diventi un richiamo forte alla nostra coscienza credente affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda. – sono le parole del Vescovo di Rimini – I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo”.

La Diocesi, inoltre, invita caldamente ogni comunità parrocchiale a celebrare adeguatamente questa giornata secondo i desideri del Papa. Con la sensibilità, le possibilità e l’inventiva propria di ciascuna realtà. A questo riguardo, il Vescovo di Rimini ha inviato personalmente una lettera a tutti i sacerdoti, alle comunità parrocchiali e ai responsabili delle diverse comunità religiose e associative. Tra le varie proposte che costellano la Giornata, c’è anche quella di accompagnare fisicamente (e magari andare a prenderli direttamente nei luoghi dove abitano) i poveri alla messa a San Giuseppe al Porto, e nei due momenti cittadini, ma anche nelle varie parrocchie.

Non solo una buona azione ma riconoscimento di una dignità” rilancia il Vicario generale, don Maurizio Fabbri in relazione a questo appuntamento. “Con l’idea di creare delle occasioni concrete di incontro, e non solo di assistenza, perché il povero è una persona e non un problema e per aiutarlo davvero bisogna riconoscerlo come un fratello e una sorella che ha diritto anch’esso a tutto ciò che desideriamo per noi stessi”.

Il messaggio di Papa Francesco parte da un interrogativo drammatico: come può Dio tollerare che il povero venga umiliato, senza intervenire in suo aiuto? Il Papa passa poi ad elencare le nuove schiavitù: famiglie costrette ad emigrare; orfani violentemente separati dai loro genitori; giovani ai quali viene impedito l’accesso al lavoro; vittime di tante forme di violenza, dalla prostituzione alla droga; milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti; tante persone senzatetto ed emarginate. Eppure nella Bibbia “il povero è l’uomo della fiducia!”. Dio lo ascolta, lo protegge, lo difende, lo riscatta, lo salva. E Gesù non ha avuto timore di identificarsi con ciascuno di loro. D’altro canto Gesù stesso ha inaugurato il regno di Dio, ma non vuole fare a meno di noi per attuarlo e portarlo a compimento.