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Una prima risposta

Soccorso veterinario, accordo Regione- Ausl per presidio di pronta reperibilità

In foto: un capriolo ferito
un capriolo ferito
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 16 nov 2019 18:27
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La Regione ha ufficialmente richiesto all’Ausl un presidio di pronta reperibilità da parte del personale medico del Servizio Veterinario, con l’impegno di stanziare un fondo apposito nel bilancio 2020. Da parte dell’Ausl la risposta è stata positiva. A riferire la buona notizia è la consigliera regionale del Pd Nadia Rossi. “Una prima soluzione – dice – che servirà a garantire il servizio in attesa che venga definito un protocollo di intervento chiaro, a tutela degli animali e della sicurezza sulle nostre strade.

La stessa Rossi aveva sollecitato gli uffici regionali dopo aver letto un post su Facebook nel quale emergevano le criticità legate all’assenza in provincia, dal 2 agosto, del servizio di recupero e trasporto.

La nota di Nadia Rossi

“Martedì 12 novembre, leggo uno di quei post su Facebook che ti rovinano la giornata. Non è una lagna sterile e non documentata, né un complottista dell’ultima ora, ma il racconto dettagliato e un commento lucido e soprattutto argomentato di un episodio che ben racconta come spesso in Italia la buona volontà delle persone debba fare i conti con una burocrazia farraginosa.

La vicenda è di quelle che capitano a molti: una macchina investe un capriolo, sulla strada che da Ospedaletto conduce a pian della Pieve. Succede, data l’alta presenza di animali nel nostro entroterra. L’animale è ferito e non si può muovere, ma ha la fortuna di incontrare sulla sua strada un essere umano – un ragazzo di nome Filippo – che se ne interessa e comincia ad attaccarsi al telefono per cercare qualcuno che possa intervenire per non lasciare il capriolo in mezzo alla strada e fornirgli l’assistenza veterinaria necessaria. E da lì inizia il ‘calvario’: la polizia arriva sul posto per gli accertamenti dell’incidente e non può fare altro. Fino a pochi mesi fa infatti in casi simili interveniva l’Associazione amici degli animali di Ravenna grazie ad una convenzione sottoscritta con il Servizio Attività Faunistico Venatorie e Pesca della Regione Emilia Romagna che impegnava l’associazione nella raccolta dei capi di fauna selvatica feriti o in difficoltà nel territorio della Provincia di Rimini e per il trasporto al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Corpolò. A luglio però l’Associazione ha comunicato alla Regione la decisione di rescindere la convezione “a causa eccessiva onerosità”, dunque dal 2 agosto il servizio di recupero e trasporto non è più attivo. Un ‘buco’ in parte colmato dall’Associazione ANPANA, che fino ad oggi si è occupato degli animali feriti di piccola taglia e dal Servizio Veterinario dell’Ausl di Rimini che su richiesta del Servizio Attività Faunistico Venatorie del territorio si è assunto l‘onere di dare un supporto per un periodo ‘ponte’ fino a settembre, nonostante l’attività non sia compresa nel cosiddetto LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Alla fine, Filippo ha trovato un centro a San Marino disposto a prendersi carico del capriolo e dopo 3 ore di vana attesa si è occupato personalmente di trasportarlo.

Una situazione che si regge solo sulla buona volontà di alcuni e che necessariamente non può essere procrastinata, sia perché non funzionale sia perché non rispettosa del lavoro di tutti. Ecco perché, martedì 12 novembre, dopo aver letto quel post che riportava alla luce una situazione nota, anche io mi sono attaccata al telefono per sollecitare un intervento da parte degli uffici competenti e oggi, sabato 16 novembre, posso dire che qualcosa si è mosso. La Regione, con una nota ufficiale a firma degli assessori Caselli e Venturi, ha infatti richiesto all’Ausl un presidio di pronta reperibilità da parte del personale medico del Servizio Veterinario, con l’impegno di stanziare un fondo apposito nel bilancio 2020. Da parte dell’Ausl la risposta è stata positiva, quindi è auspicabile che nel giro di qualche giorno l’impegno venga formalizzato e messo nero su bianco. Una prima soluzione che servirà a garantire il servizio in attesa che venga definito un protocollo di intervento chiaro, a tutela degli animali e della sicurezza sulle nostre strade e per rispetto di chi, come Filippo, non si volta dall’altra parte al cospetto di un animale in difficoltà e di una situazione di disagio per la comunità”.