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Operazione dei Carabinieri

Furti di Ducati, smantellata l'organizzazione

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 22 nov 2019 07:27 ~ ultimo agg. 23 nov 07:35
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I Carabinieri di Riccione hanno eseguito nelle province di Rimini, Milano e Como otto provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di Ducati, nonché alla ricettazione e al riciclaggio.

Le indagini dell’operazione “Centauro” sono partite nel luglio del 2018 a seguito dei furti di diverse moto avvenuti tra Rimini, Riccione e Misano Adriatico durante lo svolgimento del Ducati Week al Misano World Circuit (vedi notizia). La successiva fase dell’inchiesta ha consentito di disarticolare il gruppo criminale che, dopo avere rubato le moto di valore, provvedeva a trasportarle nel capoluogo lombardo e a smontarle per poi reimmetterne i pezzi su di un mercato parallelo di pezzi di ricambio. Altri sei soggetti sono stati sottoposti a misure alternative alla detenzione per aver favorito a vario titolo l’operato dell’associazione.

Rubavano moto Ducati poi le portavano a Milano dove le smontavano per poi rivenderle a pezzi. Con gli otto arresti di oggi (uno in carcere e sette ai domiciliari), e sei persone colpite da obbligo di dimora, l’operazione ‘Centauro’ condotta nelle province di Rimini, Milano e Como, ha fatto scattare provvedimenti nei confronti di 14 persone, in maggioranza di etnia sinti, ma anche magrebini, romagnoli e milanesi appartenenti a un’associazione per delinquere organizzata nel minimo dettaglio: il capo della banda è un 32enne di Cinisello Balsamo che è rinchiuso a San Vittore. Tra gli arrestati 3 meccanici; 1 riccionese e 2 riminesi. Le indagini erano iniziate nel luglio del 2018 a seguito di un maxi furto di moto a Rimini, Riccione e Misano Adriatico, durante il World Ducati Week.

Già allora i carabinieri arrestarono in flagranza quattro persone restituendo ai proprietari due moto rubate. Dopo qualche tempo, nel corso dell’indagine, i militari recuperarono altre cinque motociclette a Rimini dove scoprirono anche la base logistica della banda: un garage privato all’interno del quale venivano smontati i mezzi rubati e da dove poi partivano per essere venduti a Milano. Le moto recuperate nei garage valevano almeno 200.000 euro.