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la sperimentazione

A scuola senza zaino, parte la "rivoluzione" del modello finlandese

In foto: l'assessore Morolli in visita a scuola
l'assessore Morolli in visita a scuola
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 11 nov 2019 17:44 ~ ultimo agg. 12 nov 16:46
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Didattica cooperativa, riduzione della lezione frontale, compattazione oraria, inclusione ed apprendimento circolare. Sono alcuni dei concetti cardine del modello di scuola finlandese (e della scuola senza zaino) che Rimini sperimenterà, tra le prime in Italia, all’interno di alcune classi del Circolo didattico 6. Il modello finlandese prevede una programmazione volta all’implementazione delle competenze tramite la valorizzazione dei talenti. Una scuola aperta alle famiglie e alle realtà sociali del territorio, che verranno coinvolte dentro la scuola. Scuola dunque come spazio sociale e non solo didattico, come risorsa culturale e non solo come luogo di insegnamenti.

I Principi cardine del modello finlandese. Ogni studente è unico e dovrebbe avere un suo percorso personalizzato, creato insieme ai genitori, che tenga conto del suo background, delle sue potenzialità e delle sue eventuali difficoltà. Ogni studente ha diritto di sentirsi parte attiva del contesto scolastico, Ogni studente dovrebbe imparare a prendersi cura dell’ambiente in cui vive, attraverso attività concrete di educazione ambientale (in ogni classe della scuola finlandese, ad esempio, è presente un kit per tenere pulita e in ordine l’aula; si svolgono molte attività all’esterno; i contatti con l’amministrazione cittadina sono costanti). Ogni studente ha i suoi tempi; in Finlandia ogni 20/25 minuti di attività si fanno alcuni minuti di pausa, che possono essere impiegati dagli alunni per alzarsi e sgranchirsi le gambe, guardare un video musicale, cantare e ballare tutti insieme. E’ importante che i ragazzi percepiscano che esiste un tempo pieno e un tempo vuoto, e che quel tempo vuoto ha lo stesso valore di quello pieno. In ogni scuola finlandese ci sono spazi con cuscini e divani, dove potersi rilassare chiacchierando con gli amici o leggendo un libro.

Per iniziare a costruire spazi e ambienti funzionali a questa sperimentazione il Comune di Rimini ha già pubblicato una gara (che scade il 22 novembre) che comprende, tra gli altri, gli acquisti  di fornitura di arredi scolastici modulari, tra cui tavoli, scaffalature, cassettiere, arredi e tappeti “morbidi”, sgabelli e sedie, mensole, accessori per percorsi psicomotori, kit per attività manuali.

“Con la gara per il materiale didattico – spiega Mattia Morolli, assessore ai Servizi educativi del Comune di Rimini – mettiamo il primo mattone di una sperimentazione storica. Già con la scuola senza zaino, e ora con il modello finlandese, andiamo ad innovare il modo di vivere e frequentare la scuola, grazie al coinvolgimento e la passione di insegnanti, direttori didattici e famiglie. Solo da una condivisione piena di tutti questi attori può arrivare, pezzo dopo pezzo, la realizzazione di progetti in grado di allargare in direzione trasversale l’offerta didattica di un numero crescente di classi e scuole”.