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fermato un 29enne

Sesso nel parco, non paga la prestazione e viene pestato a sangue

In foto: controlli dei Carabinieri (repertorio)
controlli dei Carabinieri (repertorio)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 30 ott 2019 12:39 ~ ultimo agg. 31 ott 07:19
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E’ stato massacrato di botte perché non voleva pagare quanto pattuito per la prestazione sessuale avvenuta. L’aggressore è un 29enne senegalese, già noto alle forze dell’ordine, che ha riempito di pugni e calci un bancario riminese, dimesso dal pronto soccorso di Riccione con 30 giorni di prognosi.

I fatti sono avvenuti lunedì mattina, quando il riminese durante una passeggiata lungo le sponde del fiume Conca si imbatte nel senegalese. I due chiacchierano per qualche minuto, poi il bancario fa capire al senegalese di volere qualcosa di intimo e lui non si tira indietro. I due consumano un rapporto, al termine del quale il senegalese pretende dei soldi. A suo dire, infatti, avrebbero pattuito un compenso per la prestazione. Il riminese, invece, sostiene il contrario e si rifiuta di pagarlo. Così il 29enne si prende quanto gli spetta con la forza: massacra di botte il bancario, colpendolo con ferocia al volto, poi gli sgancia l’orologio, gli prende i contanti e lo lascia a terra sanguinante.

La vittima è scossa, non sa cosa fare. Si vergogna di quanto accaduto. In serata, intorno alle 19.30, decide di recarsi dai carabinieri di Cattolica per denunciare il pestaggio. Però dà una versione dei fatti diversa. Racconta di essere stato avvicinato da un extracomunitario che per sfilargli l’orologio lo ha pestato a sangue. In effetti ha il volto tumefatto e la spalla lussata. Il referto del pronto soccorso parla chiaro. Il riminese fornisce una descrizione dettagliata dell’aggressore. E’ un particolare a indirizzare le indagini dei militari sul senegalese: i guanti neri da ciclista che indossava il rapinatore i carabinieri li avevano notati qualche giorno prima durante un controllo ad un uomo di colore. Che sanno sia chi è, perché ha precedenti, sia dove solitamente si rifugia per dormire. Così, alle 21.30 circa, riescono a rintracciarlo. Con sé ha ancora l’orologio strappato alla vittima. Portato in caserma, ammette di aver pestato a sangue il riminese, ma solo perché voleva quanto pattuito per la prestazione sessuale consumata. Versione, questa, in parte confermata in un secondo momento anche dalla vittima, che ammette il rapporto ma non che fosse mai stato concordato un prezzo.

Al termine degli accertamenti il senegalese è stato arrestato con l’accusa di rapina e lesioni.