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Il capogruppo della Lega

Regolamento antievasione. Pecci (Lega): penalizza chi è "strozzato" dalle tasse

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 1 ott 2019 14:42
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Il nuovo regolamento antievasione approvato in commissione a Rimini non convince tutti (vedi notizia). Secondo il capogruppo della Lega Marzio Pecci infatti “il regolamento è del tutto inutile per gli imprenditori “imbroglioni”” e penalizzante per “moltissimi imprenditori turistici, artigiani e piccole aziende in crisi che, mancando di liquidità, scelgono il pagamento dei dipendenti e dei fornitori, sospendendo il pagamento delle imposte e delle tasse“. Imposte, spiega, che sono troppo alte.

L’intervento di Marzio Pecci (Lega)

“Il regolamento così come proposto dalla Giunta presenta la criticità relativa alla discrezionalità del dirigente sulle eventuali deroghe per la dilazione del pagamento oltre al periodo consentito e la criticità della richiesta di fideiussione per le rateizzazioni superiori ai 24 mesi. Detto che il regolamento è del tutto inutile per gli imprenditori “imbroglioni” cioè per tutti quelli che strumentalmente usano le attività per fini illeciti e fraudolenti esso può, invece, diventare uno strumento utile per le imprese in difficoltà economica in cui le ha trascinate la crisi. Va osservato che moltissimi imprenditori turistici, artigiani e piccole aziende in crisi, mancando di liquidità, scelgono il pagamento dei dipendenti e dei fornitori, per poter così proseguire la gestione, sospendendo il pagamento delle imposte e delle tasse. Per la Lega le imposte e le tasse comunali devono essere diminuite, ma data la situazione congiunturale in cui viviamo occorre che l’Amministrazione Comunale sia molto attenta ed eviti di provocare la crisi dell’imprenditore con provvedimenti sanzionatori e repressivi che potrebbero portarlo al fallimento o, bene che vada, alle procedure di ristrutturazione del debito. Sulla seconda criticità relativa alla fideiussione è di tutta evidenza che l’imprenditore in crisi non potrà produrre, a garanzia del pagamento delle imposte, la fideiussione perché nessun istituto bancario e/o assicurazione si renderà garante di un imprenditore che è già in crisi. Per queste due importanti ragioni il regolamento che è stato sottoposto alla Commissione dovrà essere modificato”.