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I numeri comune per comune

Oltre 38mila i cittadini stranieri in provincia. Calano i "nuovi riminesi"

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 21 ott 2019 15:15 ~ ultimo agg. 25 ott 11:19
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Sono 38.047 gli stranieri residenti in provincia di Rimini, pari all’11,2% della popolazione. Un dato che pone il territorio al di sotto della media regionale (12,3) e al terzultimo posto tra le province emiliano romagnole. 8.600, in larga parte rumeni, sono i cittadini dei paesi UE.
Il maggior numero di cittadini stranieri si trova nel comune capoluogo dove se ne contano 20.153 pari al 13,3% della popolazione. Al secondo posto per incidenza percentuale si posiziona Bellaria Igea Marina dove i 2.397 residenti d’oltre confine rappresentano il 12,2% della popolazione. Sono invece 3.659 a Riccione, il 10,3% dei residenti totali. Gli stranieri sfiorano quota 2mila a Cattolica (11,6% l’incidenza), mentre si fermano a 1.887 a Santarcangelo (8,5%) e a 1.227 a Misano (9,1%). L’incidenza più bassa si registra nei piccoli comuni dell’Alta Valmarecchia: 3,6% a Casteldelci, 4,3 a Talamello e Pennabilli e 4,6 a Maiolo.
I minori stranieri residenti in provincia sono invece 6.842 e rappresentano il 12,6% degli under 18 del territorio. 3.685 si registrano nel comune di Rimini (15,6%) seguito da Riccione (575, 11,1%) e Bellaria (487, 14,3%). L’incidenza più elevata si registra però a Mondaino dove i 35 minori stranieri residenti rappresentano il 18,5% degli under 18.
5.631 residenti stranieri risultano nati in Italia. Da segnalare anche il calo di nuovi italiani: dopo il boom del 2015 quando si registrarono 2.023 nuove cittadinanze italiane concesse, al primo gennaio 2019 il dato è sceso a 1.087. “Sul segno meno – spiega Gloria Lisi, Vicesindaco di Riminipesano variabili diverse tra loro: se a livello nazionale incide la crisi, l’andamento economico negativo degli ultimi anni, a livello locale prevale una sostanziale stabilizzazione degli arrivi, figlia di una progressiva integrazione degli stranieri. In sintesi, Sempre più famiglie, sempre più nati a Rimini, e sempre meno arrivi di nuova immigrazione. Segno di un sistema di servizi efficienti grazie ai quali è stato possibile traslare progressivamente il tema dell’immigrazione da quello dell’accoglienza a quello dell’integrazione. Il segno meno sulla quantità, quindi, corrisponde ad un segno più nella qualità dell’immigrazione e dell’integrazione”.