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141 cm di carapace

Eccezionale ritrovamento. Tartaruga liuto catturata accidentalmente da peschereccio

In foto: la tartaruga liuto sul peschereccio
la tartaruga liuto sul peschereccio
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 22 ott 2019 12:28 ~ ultimo agg. 23 ott 14:34
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Una tartaruga liuto, la specie più grande del mondo, è stata catturata accidentalmente in mattinata al largo di Ravenna dal peschereccio Michela di Cesenatico. Immediato l’allarme alla Fondazione Cetacea di Riccione che con i suoi veterinari è intervenuta per valutare le condizioni di salute dell’esemplare. Si tratta di un ritrovamento eccezionale, spiega la Fondazione con un breve post sulla sua pagina Facebook. La tartaruga, che ha ben 141 cm di carapace e pesa circa 300 chili, è in buona salute ed è stata rilasciata in mare a tre miglia dalla costa. È stata ribattezzata Priscilla.

La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), spiega la Fondazione Cetacea, è la tartaruga più grande del mondo. È l’unica specie del genere Dermochelys e della famiglia Dermochelyidae. La specie è considerata in pericolo critico di estinzione, tanto che la sua cattura è proibita anche in paesi che permettono la pesca di altre tartarughe. Il carapace è formato da piccole placche ossee disposte a mosaico, ricoperte da una pelle cuoiosa e liscia, spessa ma flessibile, tratto che in inglese le è valso il nome comune di leatherback turtle, ovvero tartaruga dorso di cuoio. Il suo colore è nerastro o bruno scuro con macchie chiare. Visita occasionalmente l’Adriatico ma predilige mari più caldi.

 

La tartaruga liuto – Dermochelys coriacea – è la più grande tra le tartarughe marine, si legge anche in un articolo del National Geographic, l’unica specie del genere Dermochelys e della famiglia Dermochelyidae. È specie pelagica che vive generalmente nei mari caldi e temperati e per questo la sua presenza nel Mediterraneo è piuttosto inconsueta. “La liuto è tra le specie di tartaruga più a rischio”, ha detto a El Pais Marina Andrés, veterinaria della Fundación CRAM, una ONG che si occupa della tutela degli animali marini. “Non è comune, ma neanche così raro osservarle nel Mediterraneo”, ha spiegato la ricercatrice, aggiungendo che nel 2011 fu trovato un altro esemplare spiaggiato di 420 chili. In quell’occasione l’autopsia rivelò che la tartaruga era morta intrappolata in corde e catene di boe, che sono numerose in questo tratto di mare. Un altro grave pericolo per questi animali marini è l’ingestione occasionale di plastiche disperse in mare.

Il rilascio:

Il rilascio della tartaruga Priscilla, la prima tartaruga liuto soccorsa dal nostro team. Grazie per la collaborazione alla Capitaneria di Porto e al peschereccio Michela. Grazie al maresciallo Tamarindo per il video.#dermochelyscoriacea #tartarugamarina #tartarugaliuto #Cesenatico #capitaneriadiporto #leatherback #lifeeuroturtles #lifemedturtles #life #EmiliaRomagna #emiliaromagnaambiente #fondazionecetacea #adriaticseaturtles #Adriatico #adriaticsea #marinebiology #exoticvet #sealovers #animallovers #animal #marinelife

Pubblicato da Fondazione Cetacea su Martedì 22 ottobre 2019