Indietro
menu
Villaggio della conoscenza

Conoscenza e Sociologia: intervista ad Anamaria Dascalu

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 23 ott 2019 16:03 ~ ultimo agg. 25 ott 11:19
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Si sono concluse Domenica 20 Ottobre 2019, le tre giornate riccionesi dedicate alla sociologia, evento ideato e organizzato dalla agenzia ComuncaReTe di Riccione, che tra i suoi progetti quello di far crescere questa manifestazione negli anni a venire.

Anamaria Dascalu, titolare di Comunicarete e appassionata di Sociologia, aveva in mente il progetto ‘Villaggio della Conoscenza’ da diversi anni. Ha saputo così cogliere l’occasione per realizzare questa iniziativa, parlare di Sociologia, avvicinarla ai cittadini, portandola fuori dalle aule dell’Università.

Anamaria, come nasce “Il villaggio della Conoscenza?”

“È da anni che ho in mente di creare un evento che dia voce alla sociologia.
Perché la sociologia è per definizione la scienza della società, la scienza che si occupa di studiare i fatti sociali. Fatti sociali di una società in forte trasformazione. Fatti sociali che la sociologia quindi ci può aiutare a comprendere.
La sociologia ci aiuta a dare delle risposte o semplicemente a farci le giuste domande. Ci aiuta comunque a leggere i cambiamenti sociali che vediamo attorno a noi, ad interpretarli, ad inserirli in un quadro generale, in un contesto in cui assumono un significato proprio, nuovo, vero”.

Perché questo nome?

“Villaggio è qui inteso come dall’espressione ‘villaggio globale’ del sociologo McLuhan, e visto che siamo nella settimana della sociologia posso anche dirlo..
Il villaggio globale in questo senso è metaforicamente il mondo stesso; un mondo permeato dai nuovi mezzi di comunicazione di massa, dove le notizie diventano immediatamente di dominio pubblico; un po’ come avviene in una piccola comunità di un villaggio”.

Un villaggio (globale, ma anche locale) della conoscenza: perché?

“Perché la conoscenza è ciò che fa progredire il mondo nella giusta direzione. La conoscenza è per definizione la consapevolezza e la comprensione dei fatti.
La conoscenza è qualcosa di diverso dalla semplice informazione. Entrambe si basano su affermazioni vere, ma la conoscenza è una forma di sapere unica, utile e personale, frutto di collegamenti e ragionamenti della mente umana. La conoscenza esiste solo quando c’è un’intelligenza che possa essere in grado di utilizzarla.
E la Conoscenza della società in cui viviamo è l’oggetto principale della scienza sociologica, che si fa quindi strumento cardine per la comprensione dei fenomeni sociali, per il raggiungimento di una certa consapevolezza sulla nostra società”.

Per chi se lo fosse perso, sono stati 3 giorni fitti di appuntamenti, aperti Venerdì sera con la moderazione della autrice Maggie Van Der Toorn e con le accoglienti parole di benvenuto della Vice Sindaco di Riccione e assessore Laura Galli, che ha introdotto i progetti riccionesi per il benessere dei propri cittadini.

Sono seguiti i stimolanti interventi sul Welfare dei sociologi Pier Paolo Inserra (UNILAS) e Alessandro Martelli (Università di Bologna), che ci hanno fatto riflettere sulle risorse dell’economia sociale e su come si sta evolvendo il concetto di welfare. E ancora hanno partecipato Leonina Grossi, Presidente dell’Associazione delle Banche del Tempo d’Italia, e di Gabriele Maestri, imprenditore riccionese che ci ha presentato il progetto Banca delle Visite di cui fa parte, grazie al quale è possibile donare cure mediche a chi non se le può permettere, Enrico Maria Fantaguzzi, imprenditore e fondatore dell’azienda LinkAut, che lavora per portare le competenze tecniche e umane necessarie alle aziende che vogliono aprirsi alle persone con disturbi dello spettro autistico.

Il sabato è stato invece dedicato al tema della disabilità, ha visto la partecipazione di diverse associazioni del territorio che lottano accanto alle famiglie dei disabili per cercare di garantire loro una vita più serena. Protagoniste di questa mattinata sono state decisamente le donne, come Alessandra Urbinati e Elisabetta Mazza (Rimini Autismo), Francesca Vitali e Luigia Cannone (Associazione Sergio Zavatta Onlus), Stefania Cecchetti (Lorenzo e i piccoli eroi).

Interessanti dibattiti sono emersi nel pomeriggio del Sabato, con gli interventi sulla anzianità dei professori Piergiorgio Degli Esposti e Paolo Zurla dell’Università di Bologna. Si è evidenziato il ruolo delle tecnologie nell’amplificare un divario culturale tra chi ha e chi non ha, un divario digitale da cui scaturiscono nuove e inaspettate disuguaglianze. Il ruolo degli anziani è poi stato analizzato sociologicamente dal prof. Zurla, che ne ha sottolineato la duplice faccia: l’anziano come destinatario della cura e come autore stesso di cure.

Domenica 20 Ottobre è stata la Giornata Italiana della Statistica. Ma è stata anche la giornata di chiusura della Settimana della Sociologia.

“Abbiamo approfittato di questa splendida coincidenza – conclude Anamaria – per mixare le due discipline: statistica e sociologia. Discipline che si connettono e si avvicinano sempre di più, perché i dati servono ai sociologi e perché agli statistici servono sociologi che sappiano interpretare e collocare quei dati in un contesto sociale, per renderli più umani, più comprensibili e utili. Di statistica e società ci hanno parlato la Prof.ssa Sabrina Moretti dell’Università di Urbino e la Dr.ssa Roberta Piergiovanni dell’ISTAT”.

L’ultimo pomeriggio di evento è stato dedicato ai disastri ambientali, partendo dal punto di vista sociologico, con i Prof. Gabriele Manella, docente di sociologia del territorio all’Università di Bologna e con il prof. Eduardo Barberis dell’Università di Urbino, che ci ha parlato di come un fatto di emergenza ambientale si trasformi in un fenomeno sociale.

Ora ComunicaRete guarda al futuro, per il prossimo appuntamento.

“Noi vogliamo creare eventi che diano voce a messaggi importanti, messaggi in cui crediamo profondamente – affermano Anamaria e tutto lo staff di ComunicaRete – Lo vogliamo fare, lo stiamo facendo e lo faremo, perché crediamo che ci siano certe idee e certi messaggi, dal valore sociale importante, che valgono la pena di essere comunicati, condivisi con le persone. Sicuramente il Villaggio della Conoscenza, è un progetto che porteremo avanti anche nei prossimi anni. Quindi rimanete aggiornati sui nostri canali social (Facebook e Instagram)!”