Indietro
menu
L?archiviazione contestata

Inchiesta Tosi. I capigruppo di opposizione: non si inganni la città

In foto: Il municipio di Riccione
Il municipio di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 22 set 2019 08:05 ~ ultimo agg. 08:19
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Dopo gli attestati in serie a sostegno del sindaco Tosi da parte dei gruppi di maggioranza, i Capigruppo di minoranza, Carlo Conti, Sabrina Vescovi e Andrea Delbianco intervengono congiuntamente per ribadire le motivazioni dell’esposto sull’archiviazione del procedimento nei confronti del sindaco Tosi (vedi notizia).

“Il tentativo di ingannare ancora la città è imbarazzante e privo di ogni pudore. In primis va ricordato che la legge impone ai consiglieri comunali assessori e facenti funzioni pubbliche di denunciare ogni ipotesi di reato di cui vengano a conoscenza. Questo significa che anche i consiglieri di maggioranza nel caso fossero venuti a conoscenza di questo comportamento da parte del sindaco sarebbero stati obbligati a segnalarlo. Ma soprattutto, le cose stanno in termini totalmente diversi da come la maggioranza vuol venderle”.

“L’abuso edilizio di casa Tosi è oggetto di ALTRO procedimento penale; non è stato l’abuso edilizio in sé l’oggetto dell’esposto (abuso che era stato rilevato ben prima dell’esposto e non dai sottoscritti); Oggetto dell’esposto è la gestione della pratica edilizia da parte di sindaco, tecnico e dirigente successiva alla rilevazione dell’abuso edilizio; è insomma l’ABUSO D’UFFICIO, non l’abuso edilizio!!
Per essere chiari: una volta rilevato l’abuso edilizio, due sole sarebbero state le soluzioni possibili per la legge: o demolire la costruzione abusiva, oppure – se ciò poteva compromettere la stabilità del fabbricato legittimato – chiedere il sanzionamento;
Il sindaco ed i suoi familiari optarono per la seconda soluzione e venne quantificata la sanzione in € 37.000,00 che gli stessi avrebbero dovuto pagare;
Ma tale cifra non venne mai pagata in quanto il procedimento amministrativo pare sia stato illegittimamente archiviato – almeno secondo quanto asserisce la pubblica accusa – dal dirigente Foschi senza quindi che sia avvenuto il pagamento della sanzione di € 37.000,00 nelle casse pubbliche.
E’ questo l’argomento dell’esposto; ed è questo, fondato su punti fermi ed oggettivi siccome documentali, che deve suscitare un interrogativo nella città: può tollerarsi oltre che la carica di primo cittadino sia mantenuta da chi è stato protagonista dei suddetti comportamenti? E’ opportuno che la cosa pubblica sia gestita da chi viene accusato di aver fatto il proprio interesse personale e non quello della collettività?”

E “Se la sindaca fosse rinviata a giudizio per i reati di cui viene accusata dal pubblico ministero, al di là del sole bellissimo di Riccione, come potrebbe mantenere il suo posto? Politici rispettabili si sono dimessi per molto meno, magari chiedendo anche scusa alla città”.