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Summer e polemiche

Summer Pride, già polemica. Erbetta interroga la Giunta, Arcigay "anticipa" risposta

In foto: Mario Erbetta e Marco Tonti
Mario Erbetta e Marco Tonti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 11 lug 2019 16:54 ~ ultimo agg. 16:55
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In attesa della risposta da parte dell’amministrazione comunale, l’interrogazione che Mario Erbetta di Rinascita Civica proporrà questa sera in consiglio comunale (diretta Icaro Tv dalle 19) fa già discutere.
L’esponente di minoranza ha deciso di interrogare il comune sul Summer Pride del prossimo 27 luglio. Secondo Erbetta “queste manifestazioni hanno perso il carattere di rivendicazione dei diritti propri del movimento omosessuale, ormai quasi nella totalità pienamente riconosciuti, per sfociare in strumentalizzate manifestazioni politiche vere e proprie” “in cui in prima fila sfilano esclusivamente rappresentanti locali e nazionali del PD, di Potere al popolo di Sel e delle altre forze politiche di sinistra”. Per il consigliere di Rinascita Civica “un’istituzione come il Comune di Rimini per correttezza istituzionale dovendo mantenere un ruolo super partes non può legittimare con il suo Patrocinio alcuna manifestazione politica.” La richiesta quindi è, in caso il patrocinio sia già stato conferito, di revocarlo. Erbetta chiede anche di sapere se l’amministrazione stanzierà contributi per l’evento.

A stretto giro, anticipando la risposta politica, arrivano le dichiarazioni di Marco Tonti, presidente dell’Arcigay di Rimini. “Il Summer Pride – scrive – è una manifestazione pacifica, accogliente e generosa, da sempre schierata (con la nostra Costituzione) contro ogni forma di discriminazione e di razzismo e che per questo ha sempre una partecipazione dell’ordine delle decine di migliaia di persone anche provenienti da tutta Europa che stazionano a Rimini anche per giorni. Ogni partecipante esercita in proprio una delle libertà fondamentali della democrazia: la libertà di espressione”.
Secondo Tonti inoltre “in moltissimi pride in tutto il mondo partecipano anche esponenti conservatori di primissimo piano, e questo fa capire che il problema non sono i pride ma la destra italiana che è la più bigotta e bacchettona del mondo”. Per il presidente Arcigay poi i diritti per le persone LGBT sono ancora gravemente carenti in Italia rispetto ad altri Paesi europei (“mancanza di diritti matrimoniali paritari, inesistenza di un diritto di famiglia inclusivo, mancanza di leggi di contrasto all’omo-transfobia”). “In questo momento – conclude Tonti – è in discussione alla commissione Parità dell’Emilia – Romagna una legge che, attraverso un percorso accidentato, può aspirare a compensare in parte queste gravi mancanze almeno a livello territoriale e che ci auguriamo di festeggiare proprio il 27 luglio”.