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il reportage

Viaggio dentro la Bolognese, all’asta per 18 milioni

di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 3 min
Ven 21 Giu 2019 16:38 ~ ultimo agg. 27 Mag 09:30
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La colonia Bolognese, a Miramare, verrà messa all’asta l’11 luglio. Ad annunciarlo questa mattina, nell’ambito della presentazione del secondo atto di “Riutilizzasi Colonia Bolognese 2019”, sono stati i curatori fallimentari dell’edificio di epoca fascista, Ettore Trippitelli e Fabrizio Tentoni. Prezzo di partenza: 18 milioni di euro. “Ma – spiega la curatela del fallimento CMV – sono possibili offerte al ribasso fino al limite di 13 milioni e mezzo”. E per rendere l’immobile più appetibile agli occhi dei futuri acquirenti, i curatori Trippitelli e Tentoni hanno aderito al bando del Comune di Rimini per “presentare una manifestazione di interesse volta a proporre all’amministrazione uno sfruttamento dell’area in deroga agli strumenti urbanistici, in particolare con un aumento delle superfici, una liberalizzazione delle tipologie urbanistiche ad esclusione di quelle residenziali – se non nei limiti della normativa dei condhotel – e da ultimo lo sfruttamento della facciata lato monte con delle strutture a vetrate che comporterebbero un ampliamento della superficie per essere sfruttata come sale riunioni o gallerie commerciali”. 

Quest’anno ruotano attorno alla Bolognese diversi eventi, tra cui la Beach Arena. Dal 20 luglio al 17 agosto, sulla spiaggia libera di Miramare sono in calendario una serie di esibizioni musicali ad opera dei dj più noti in Europa, ma non solo. “Motivo per cui – rivelano i Trippitelli e Tentoni – abbiamo concesso all’organizzatore della Beach Arena di utilizzare una porzioni significativa della colonia. Non il fabbricato, ma un’area di corte nella quale verrà installato il prefiltraggio alla spiaggia libera. Il tutto in cambio di un indennizzo irrisorio. In questo modo però – precisano i due curatori – avremo nel periodo centrale dell’estate il controllo della struttura garantito dalla security della Beach Arena. Un bel deterrente contro le intrusioni periodiche da parte di sbandati e delinquenti, che usano la struttura come rifugio e dormitorio”. 

Come in effetti si può constatare dalle nostre immagini esclusive scattate questa mattina, che immortalano una situazione di estremo degrado. Lungo i tre piani della colonia inaugurata il primo agosto del 1932, che si estende su un’area di 20mila metri quadrati e che poteva ospitare fino a 1.200 bambini provenienti dai 61 comuni della provincia di Bologna, ci sono calcinacci ovunque, sporcizia ammassata, resti di cibo, escrementi di piccioni, siringhe, bottiglie di alcolici vuote, reti di fortuna e coperte, porte divelte e muri imbrattati di scritte. “L’anno scorso trovammo nei lunghi corridoi persino dei fogli di via strappati”, ci racconta un vecchio custode. Una situazione a dir poco spettrale, che contrasta con lo splendido panorama che si può ammirare dai giganteschi finestroni di concezione fascista che si affacciano sul mare.

 

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