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Vittima della Uno Bianca

Una giornata dedicata al ricordo di Antonio Mosca

In foto: la cerimonia alla caserma Mosca
la cerimonia alla caserma Mosca
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 8 giu 2019 09:25 ~ ultimo agg. 09:29
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Venerdì la segreteria provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia ha organizzato il “Memorial Day Ad Antonio Mosca”.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Memorial Day con cui il Sap promuove eventi in tutta Italia perché nessuno dimentichi “il sacrificio di quanti in nome della verità e della giustizia hanno sacrificato la loro vito o ancora ne portano i segni sulla propria pelle”.
La cerimonia ha avuto inizio presso la caserma intitolata ad Antonio Mosca a Viserba, dove è stata deposta una corona di alloro.
Il ricordo di Antonio è continuato presso la Sala del Giudizio del Museo della Città alla presenza delle massime cariche provinciali, cittadini e amici, dove i relatori hanno
ricordato la figura di Antonio e portato la loro testimonianza.

Sono intervenuti l’on. Gianni Tonelli, Segretario Generale Aggiunto del SAP, Elisabetta Aldrovandi, Pres. Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime Garante Tutela vittime Lombardia, Ada di Campi, poliziotta, recentemente nominata Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, colpita nell’agguato in cui fu ferito anche Antonio Mosca, Luciano Baglioni, sostituto commissario di polizia anch’egli presente la sera dell’agguato e protagonista delle indagini, insieme al collega Pietro Costanza, che hanno portato alla cattura degli autori scagionando 80 persone, erroneamente accusate dei gravi reati commessi dai Savi, Francesco Mosca figlio di Antonio anche lui in Polizia, e il giornalista Andrea Rossini.
Tangibile la commozione in sala della famiglia di Antonio, presente la moglie Gabriella e la figlia Veronica e dei presenti che più volte hanno interrotto le testimonianze con applausi.

Luciano Baglioni e Ada Di Campi hanno raccontato i dettagli di ciò che accadde la sera dell’agguato.
L’On. Tonelli ha ribadito che ” Le forze dell’ordine sono state le prime vittime del marchio dell’infamia degli atti di questi pazzi, delinquenti, che nulla a che fare avevano con i valori della giustizia, con il senso del dovere e con lo spirito di servizio.”