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"show" del sindaco

Trasferimento questura. Gnassi: "Noi parliamo coi fatti e mettiamo i soldi"

In foto: Gnassi, sarcastico, mostra gli atti inesistenti del ministero
Gnassi, sarcastico, mostra gli atti inesistenti del ministero
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 18 mar 2019 17:23 ~ ultimo agg. 19 mar 13:45
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Fatti, non parole. Si potrebbe riassumere così il pensiero del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, in merito al trasferimento “provvisorio” della questura in piazzale Bornaccini. Oggi, infatti, è arrivato dal ministero dell’Interno il contratto di affitto di 9 anni più altri 9 con cui il Comune può concludere l’iter per la concessione in deroga. Ad annunciarlo è stato proprio Gnassi, che ha rimarcato i “fatti” dell’amministrazione e le “parole” del ministero e della prefettura: “Chi dice che non volevamo il trasferimento in piazzale Bornaccini, mente! Noi abbiamo fatto gli atti e messo i soldi. Il Comune ha investito 700mila euro per trasferire il Centro per l’impiego in Corso d’Augusto e per i poliziotti che fino ad oggi hanno vissuto in condizioni schifose. Siamo noi che abbiamo sbattuto in faccia ai loro capi lo schifo in cui sono costretti a lavorare”, ha tuonato il primo cittadino. 

 

Che poi ha chiesto delucidazioni a ministero e prefettura in merito alla richiesta di acquisto che il Nival (Nucleo valutazioni acquisti del ministero) avrebbe avanzato al Cipe: “Qualcuno mi fa vedere gli atti?”, domanda sarcastico il sindaco sventolando due fogli inesistenti. “Perché quello che Inail non ha acquistato per 7 milioni (si riferisce allo stabile abbandonato di via Ugo Bassi, ndr), dovrebbe essere comprato ora dal Nival per 30 milioni? Perché il ministero non ha rispettato il Patto per la Sicurezza che ha firmato? Noi la nostra parte l’abbiamo fatta (sventolando questa volta gli atti firmati dall’amministrazione, ndr), altri no. Il rischio è che la nuova questura resti un bubbone per la città”, è l’avvertimento del sindaco. Che poi cita Seneca: “Quello cha abbiamo già vissuto è certo, mentre quello che ancora dobbiamo vivere non è sicuro”. 

Gnassi è un fiume in piena, non ci sta a passare per fesso e lo dice a chiare lettere: “Leali sì, fessi no. Mentre noi mettiamo i soldi, altri ci lasciano lo scandalo della nuova questura. Per noi la Cittadella della Sicurezza resta l’unica sede idonea a comprendere polizia di Stato, guardia di finanza e polizia Stradale. Con le ultime due che, però, restano fuori dalla sistemazione provvisoria di piazzale Bornaccini. A loro prefetto e ministero cosa diranno?”.