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Ancora proteste

Irpef, sindacati in piazza. Taddei (Cisl): anche diminuzione Tari è presa in giro

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 18 mar 2019 12:52 ~ ultimo agg. 19 mar 10:43
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Alla vigilia della manifestazione di protesta che vedrà domani Cgil, Cisl e Uil in piazza Cavour per protestare contro la decisione del comune di Rimini di aumentare l’addizionale Irpef, la segretaria della Cisl Romagna Paola Taddei ha ribadito le critiche ai microfoni della trasmissione di Icaro Tempo Reale. E ne ha avuto anche per l’annunciata diminuzione della Tari.

L’aumento dell’addizionale Irpef è un provvedimento iniquo. Lo ribadiscono Cgil, Cisl e Uil che domani (martedì) alle 17.30 scenderanno in piazza Piazza Cavour per un presidio di protesta contro una decisione contestata nel merito ma anche nel metodo. Totalmente assenti, spiega Paola Taddei della Cisl, le relazioni con l’amministrazione riminese. “Dell’aumento dell’addizionale – dice a Tempo Reale – abbiamo appreso dalla stampa.” Secondo i sindacati l’incremento dell’addizionale penalizzerà pensionati e dipendenti. “Con un tavolo di confronto convocato per tempo – attacca la Taddei – si sarebbe potuto decidere di lavorare su altro.” Ad esempio, un maggior recupero dell’evasione o l’aumento della tassa di soggiorno che è tra le più basse d’Italia. I sindacati contestano anche le aliquote. “Si passa dallo 0,3 per tutti ad una aliquota proporzionale – spiega la segretaria Cisl Romagna – che tanto proporzionale non è visto che la fascia tra i 28 e 55mila euro di reddito lordo paga lo 0,78, cioè quasi il massimo.

E la Taddei ne ha anche per l’annunciata diminuzione dello 0,3% della Tari: “E’ una presa in giro se pensiamo che solo un paio di anni fa è aumentata dell’8%. Ma soprattutto – prosegue – dei 4,8 milioni che entreranno con l’addizionale solo 50mila saranno destinati al fondo per le agevolazioni sulla Tari che noi chiediamo da due anni di portare a 100mila per coprire tutte le situazioni di bisogno. Per non parlare delle meccanismo iniquo con il quale le agevolazioni vengono distribuite: prima si deve far domanda di esenzione, poi si paga regolarmente e solo dopo si può avere il rimborso. Rimini è l’unico comune in cui si agisce così.