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Nuova Questura

Gnassi contro Morrone. "Pensi al passaggio di categoria della questura"

In foto: Gnassi in Consiglio
Gnassi in Consiglio
di Redazione   
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gio 20 dic 2018 16:46 ~ ultimo agg. 22 dic 08:45
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“Il Comune di Rimini si opporrà in ogni modo e in ogni sede a che la ‘vergogna’ della nuova Questura finisca a tarallucci e vino. Lo ripeto chiaro e forte per coloro i quali non avessero inteso: quel casino è stato provocato dallo Stato italiano e da un privato, e non saranno i riminesi a pagarne il conto salato”.

Arriva dura e secca la risposta del sindaco di Rimini alle dichiarazioni dell’onorevole della Lega Morrone (vedi notizia) sull’ipotesi che la collocazione della questura in piazzale Bornaccini non sia troppo temporanea.  Facendo riferimento agli accordi presi col Ministro dell’Interno, il sindaco dice: “Mi pare non ci sia scritto da nessuna parte che il provvisorio diventi permanente, nella più pura tradizione italiana. La nuova Questura è il bubbone da estirpare, e lo Stato- che l’ha creato – si è formalmente impegnato a eliminarlo”.

E ancora: “Non si pensi che il Comune di Rimini, davanti all’ipotesi di trasformare il temporaneo in definitivo, se ne stia buono e zitto, osservando una gigantesca piaga di 30 mila metri quadri, richiesta dal Ministero dell’Interno e abbandonata per sempre nel cuore della città al degrado, ai pericoli per cittadini e magari anche bambini”.

Il sindaco annuncia l’intenzione, come fatto in passato nei confronti del privato Damerini, di procedere con denunce e richieste danni, se necessario, “verso tutti coloro- politici e funzionari ministeriali – che in questi anni hanno provocato un grave danno a Rimini, alle forze dell’ordine, alla credibilità stessa di uno Stato che ormai con allegra frequenza si rimangia accordi e contratti da esso stesso sottoscritti. I responsabili, tutti, saranno chiamati a rendere conto e a pagare il male da loro provocato, per superficialità, inadeguatezza, spregio di qualsivoglia senso istituzionale”.

Poi Gnassi si rivolge direttamente a Morrone della Lega, partito che , sottolinea il sindaco, era al Governo con tutto il centrodestra al tempo della costruzione della sede di via Bassi. Scrive Ganssi: “Egregio Onorevole Morrone, quando discute di cose di Rimini faccia il sottosegretario e non l’esponente di partito”. “Se le aggrada, dia corso a un’altra delle parti fondamentali del patto siglato un anno fa dal Viminale e cioè il passaggio di categoria della questura di Rimini, da C a B,con relativo implementazione permanente degli organici. Per il resto, gentile Onorevole, faccia in modo che non si abbia l’impressione che Lei voglia danneggiare Rimini e i riminesi per una questione politica o peggio per relazioni territoriali”.

Il sindaco infine ricorda gli attori delle forze dell’ordine coinvolti nel progetto della Cittadella della sicurezza, destinata non alla sola polizia, ma anche a Guardia di Finanza e polizia stradale.

. L’intervista a Jacopo Morrone nella trasmissione di Icaro Tempo Reale