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Cacciari a Rimini

In Università Massimo Cacciari parla di Icone invitato dalla Fondazione Righetti

In foto: Massimo Cacciari
Massimo Cacciari
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 3 dic 2018 10:37
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Su invito della Fondazione Righetti , Massimo Cacciari, emerito di Filosofia nell’Università Vita e salute- San Raffaele di Milano, mercoledì 5 dicembre, terrà un pubblico incontro nell’aula magna del polo riminese dell’ dell’Università di Bologna sul tema Icone. Pensare per immagini. E’ anche il titolo di una collana singolare e innovativa pubblicata da il Mulino. Autori di diversa formazione interrogano alcune grandi icone della nostra storia culturale, da Mantegna, a Kiefer, a Pollock, che continuano a rispecchiare questioni fondamentali per il nostro tempo. Una sequenza di incontri ravvicinati e rischiosi con icone irrinunciabili della nostra civiltà. L’incontro con il professor Cacciari si terrà nell’aula magna del Polo riminese dell’Università di Bologna, Via Angherà 22, alle 17 ed è organizzato in collaborazione con UNIRIMINI e l’Istituto superiore di scienze religiose “Alberto Marvelli”.

Il primo dei volumi , opera dello stessa Cacciari , Generare Dio, spiega anche il senso generale della collana attraverso la trattazione di come la figura della Vergine con il suo bambino abbia svolto un ruolo straordinario in Occidente. A dire di Cacciari, attraverso questa immagine che ha assunto nel tempo forme diversissime ed è stata chiamata con nomi talvolta contrastanti, l’Europa ha pensato il proprio rapporto con il divino, la relazione di Dio con la storia umana e la stessa essenza di Dio. Poiché Dio è stato generato da una donna, pensare questa donna costituisce una via necessaria per cogliere questa essenza. E le grandi icone, come la Madonna Poldi Pezzoli del Mantegna, non sono illustrazioni di idee già in sé definite: rappresentano invece tracce del nostro procedere verso il problema che la sua presenza incarna ed evoca.

Il secondo volume della serie , Regole e caso , dello psicologo Paolo Legrenzi, sposta la riflessione su necessità e caos, certezza e incertezza prendendo le mosse dai quadri di Jakson Pollock. Di fronte ad essi si vorrebbe capire se siano solo un groviglio di casualità e incertezza o se vi sia una direzione e un progetto. Domanda che ogni uomo si pone. Secondo Legrenzi ,i dipinti di Pollock ci aiutano a intendere la eterna dialettica tra ordine e caso; un gioco nel quale ad una intenzione, in partenza razionale, si sovrappone sempre il caos delle molte possibilità degli eventi.

E così la poetessa Patrizia Valduga, nel saggio Di luce in luce, osserva nella Cena di Emmaus del Caravaggio (il quadro è esposto nella pinacoteca di Brera) che tutti i convitati guardano Gesù che ha gli occhi chiusi. Un non- sguardo che spinge l’autrice a riflettere sul potere dello sguardo e successivamente su due sguardi: quello della ragione e quello del sentimento, spesso tra loro in conflitto, adottati dalla mente umana per conoscere il mondo. Nella creazione artistica entrambi gli sguardi trovano un equilibrio inatteso e straordinario. Altri volumi della collana, alcuni appena pubblicati, animati dalla stessa intenzionalità, sono opera di Sergio Givone, Angela Velvese, Federico Vercellone, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Ghelardi .