Indietro
menu
Rimini Rimini Social

Prendersi cura di chi si prende cura

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 27 nov 2018 17:32
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Prendersi cura di chi si prende cura è uno dei principali obiettivi di formazione della Caritas, che in ottobre ha organizzato un corso per vecchi e nuovi volontari delle Caritas parrocchiali, responsabili delle stesse e i diaconi impegnati nell’ambito pastorale della carità.

Non è stato un corso di formazione sul cosa fare per i poveri ma sul come fare ciò che si fa. I venticinque partecipanti, aiutati dai relatori, hanno potuto riflettere sulla identità e missione della Caritas, sul cosa vuol dire essere operatori della carità, a partire dal magistero di Papa Francesco che propone un particolare impegno di formazione: “ la vostra misericordia sia attenta e informata; concreta e competente, capace di analisi, ricerche, studi e riflessioni; personale, ma anche comunitaria; credibile in forza di una coerenza che è testimonianza evangelica, e, allo stesso tempo, organizzata e formata, per fornire servizi sempre più precisi e mirati; responsabile, coordinata, capace di alleanze e di innovazione; delicata e accogliente, piena di relazioni significative; aperta a tutti, premurosa nell’invitare i piccoli e i poveri del mondo a prendere parte attiva nella comunità, che ha il suo momento culminante nell’ eucaristia domenicale”.

Ecco quindi che gli operatori della carità non sono solo coloro che fanno qualcosa per i bisognosi, ma persone che si mettono in gioco per realizzare quella rivoluzione della tenerezza sempre auspicata da Papa Francesco: “ Gesù sta alla porta del nostro cuore, delle nostre comunità, e attende che qualcuno risponda al suo ‘bussare’ discreto e insistente: aspetta la carità, cioè la ‘carezza’misericordiosa del Signore, attraverso la ‘mano’ della sua Chiesa. Una carezza che esprime la tenerezza e la vicinanza del Padre. È guardando con rispetto e amore le persone che possiamo fare anche noi la rivoluzione della tenerezza. E io invito voi a farla, a fare questa rivoluzione della tenerezza”.

È una Caritas che ha come compito principale del proprio agire quello di “essere stimolo e anima perché la comunità tutta cresca nella carità e sappia trovare strade sempre nuove per farsi vicina ai più poveri, capace di leggere e affrontare le situazioni che opprimono milioni di fratelli in Italia, in Europa, nel mondo. Si tratta a tale scopo di educare singoli e gruppi a stili di vita consapevoli, così che tutti si sentano davvero responsabili di tutti. E questo a partire dalle parrocchie: è l’opera preziosa e capillare delle Caritas parrocchiali, che occorre continuare a diffondere e moltiplicare sul territorio”.

Così gli operatori della Carità sono uomini e donne che hanno gli stessi sentimenti di Cristo: umiltà, disinteresse, gioia; e sono capaci soprattutto di mettersi in ascolto dei poveri non solo per dare ma anche per ricevere: “Lottate contro la povertà e, allo stesso tempo, imparate dai poveri. Lasciatevi ispirare e guidare dalla loro vita semplice ed essenziale, dai loro valori, dal loro senso di solidarietà e condivisione, dalla loro capacità di risollevarsi nelle difficoltà, e soprattutto dalla loro esperienza vissuta del Cristo sofferente, Lui che è il solo Signore e Salvatore. Imparate, pertanto, anche della loro vita di preghiera e della loro fiducia in Dio”.

Il 25 ottobre i volontari e gli operatori della Caritas diocesana si sono ritrovati per una giornata di fraternità e di formazione sul tema:Evangelizzare i poveri, lasciarsi evangelizzare dai poveri. Obiettivo della giornata che è stata guidata da padre Luca Vitali della comunità di Villaregia, era quello di capire cosa vuol dire come mettersii alla sequela della pedagogia di Gesù per capire meglio come offrire ai poveri, insieme al pane materiale, anche il Pane della Parola. Nello stesso tempo creare le condizione per ricevere le Grazie che il Signore ci vuole donare attraverso i poveri.

L’ultimo giovedì di novembre e i primi due di dicembre la Caritas propone un itinerario di preparazione al Natale guidato da don Renzo, assistente spirituale Caritas. (Vedi il programma in questa pagina).

Cesare Giorgetti

InformaCaritas