Indietro
menu
A scuola di spread

Lo Spread questo sconosciuto. A scuola si fa educazione finanziaria

In foto: La lezione alla san Pellegrino
La lezione alla san Pellegrino
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 20 nov 2018 15:30 ~ ultimo agg. 18:17
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La parola spread è il tormentone che attraversa il dibattito pubblico e politico degli ultimi anni, ma si sa che cos’è? il quesito era tra le 13 domande a cui hanno risposto a Misano Adriatico, gli studenti dell’ultimo biennio del liceo linguistico FUSP, “San Pellegrino”, coinvolti in un percorso di educazione finanziaria.

Alle 4 possibili opzioni di risposta del questionario (in allegato le 13 domande), elaborato dai professionisti dell’Associazione “My Mind My Investment”il 31% di loro dichiara di non conoscere la risposta. Il gruppo più numeroso (il 38%) sbarra, sbagliando, la casella: “Lo spread è il tasso d’interesse sui titoli legato all’economia di ogni Paese”. Il 14% si avvicina di più, scegliendo l’opzione: “È il differenziale di tasso d’interesse tra i titolo di stato dei paesi europei, stabilito dalla BCE”. Nella loro percezione lo spread è correttamente il differenziale tra rendimenti dei titoli di Stato, ma a stabilirlo sono Mario Draghi e Eurotower, come invece non è. Il 17% centra il bersaglio: “lo spread è il differenziale di rendimento tra titoli di stato tedeschi e quello degli paesi UE. Che si forma autonomamente sul mercato”.

“Il dato non è negativo. L’ultima indagine europea del 2015 sulle competenze finanziari dei giovani – PISA – riferiva che solo il 10% dei quelli italiani aveva conoscenze adeguate su termini finanziari come lo spread – spiega il commercialista Stefano Fabbri, partner dello studio di consulenza d’azienda “Skema” e presidente dell’Associazione di Professionisti “My Mind My Investment” – abbiamo incontrato solo due classi di studenti e il nostro universo d’indagine non può essere indicativo rispetto al mondo under 18. Ma il 17% di risposte esatte, esprime un miglioramento delle loro competenze finanziarie. Proprio l’obiettivo che gli interventi in merito all’educazione finanziaria nelle scuole del riminese si pongono”.

La prossima settimana i docenti somministreranno nuovamente il questionario ai ragazzi e valuteremo l’efficacia dell’incontro di questa mattina – commentano il vicepresidente di “My Mind My Investment” e tutor didattico presso la Scuola di Economia, Management e Statistica di Rimini Claudio Botteghi e Franco Bulgarini, fondatore “9 Dots” società di formazione per professionisti e investitori – i ragazzi svolgeranno anche un tema sugli argomenti affrontati oggi e i tre più interessanti saranno premiati con un buono acquisto di libri”.

“Il Liceo San Pellegrino  – spiega la preside dell’istituto, Vanna Cilla – è onorato di essere la prima scuola ad accogliere questo progetto organizzato da ‘My mind my investment’, così innovativo ed utile ad avvicinare i giovani al mondo dell’economia e della finanza“.