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Nazionale Politica

Bando periferie tra maratone in aula e scambi di accuse

In foto: la Camera dei Deputati
la Camera dei Deputati
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 14 set 2018 15:26 ~ ultimo agg. 15 set 10:19
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Il Bando delle Periferie continua a mantenere teso il clima politico a Roma e nei capoluoghi interessati. Con 329 sì e 220 no, la Camera ha votato la fiducia sul testo della Legge di conversione del Decreto “Milleproroghe”. Oggi invece è previsto il voto in merito del provvedimento. Poi mancherà l’ultimo passaggio in Senato, previsto per la prossima settimana.

Nel “Milleproroghe” sono stati però respinti gli emendamenti presentati dall’opposizione per ripristinare i finanziamenti previsti dal bando. Il recupero è stato promesso ai Comuni nei giorni scorsi dal premier Conte, ma attraverso altre strade. Da una parte il PD accusa il 5 Stelle di avere respinto i propri ordini del giorno e avere impedito il confronto in aula. Dall’altra il 5 Stelle accusa invece il PD di opposizione pregiudiciziale per avere respinto una raccomandazione che impegnava il Governo a dare seguito a quanto concordato con Anci. La seduta di ieri, dove hanno sostanzialmente preso la parola tutti i deputati del PD, è finita all’alba, e oggi il voto definitivo è atteso in serata.

Ad attaccare il Governo è il deputato forlivese del PD Marco Di Maio: “Non è stato possibile intervenire in discussione generale perchè la maggioranza ha usato la tagliola per troncare il dibattito – spiega il parlamentare -; non è stato possibile parlare sugli emendamenti perchè con la scelta del Governo di porre la questione di fiducia, sono automaticamente decaduti tutti gli emendamenti e le possibilità di intervenire. Era rimasto solo lo strumento degli ordini del giorno, che non ha lo stesso valore di una norma ma ha comunque la possibilità di impegnare il Governo su qualcosa. Ebbene, l’Esecutivo non ha voluto assumersi nemmeno questo impegno. Dispiace che anche gli altri deputati romagnoli, assenti durante la discussione, abbiano poi votato contro persino a questo impegno per le città del proprio territorio”. 

“Membri del governo e parlamentari che rappresentano la maggioranza hanno detto (fuori da quest’aula) che quelli del bando periferie erano soldi sui quali non c’era la copertura, spot elettorali, marchette, slogan, mangiatoie – conclude -. Parole prive di senso: erano e sono progetti che riguardano le persone in carne ed ossa. Lo stesso presidente Conte li ha smentiti promettendo ai sindaci, pur senza nulla di scritto e rifiutando di assumersi ogni impegno formale, che quei soldi verranno garantiti in tre anni. Vedremo. Se sarà così, sarà una vittoria di chi si è battuto in parlamento e sul territorio, dei sindaci (di ogni colore politico) e dei cittadini che si sono spesi a sostegno di questi progetti; se non sarà così, sarà una rapina a danno delle persone, delle famiglie e del futuro delle nostre comunità”. 

Di tenore opposto le dichiarazioni del senatore riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti: “Oggi il PD ha perso un’altra occasione per mostrare coerenza e senso di responsabilità verso i cittadini. Ancora riecheggiano i proclami e le invettive di Anci ed altri sindaci PD contro questo governo, accusato di essere responsabile di ‘rapina’ per lo stallo del bando periferie ed oggi che in aula si vota il mille proroghe, a fronte della raccomandazione presentata da Francesco Silvestri Movimento 5 Stelle di richiamare il governo ad impegnarsi con la legge di bilancio a dare seguito a quanto concordato con Anci, i parlamentari del partito democratico fanno ostruzionismo e votano incredibilmente contro”.

Per Croatti “un atteggiamento che mostra le vere intenzioni di un partito che ha perso la bussola ed ha l’unico scopo di contestare, andando anche contro l’interesse di quei cittadini che in buona fede si aspettavano fondi per la riqualificazione delle periferie. Proprio in nome di quei cittadini, fino a ieri, i sindaci PD rivendicavano responsabilità da parte del Governo e dei parlamentari di maggioranza. Ebbene la responsabilità e la collaborazione da parte del Governo e dei parlamentari 5S-Lega c’è stata. Non si capisce perché ora il partito democratico non voglia essere coerente ed appoggiare una raccomandazione che vuole dare forza e forma all’accordo tra governo ed Anci e quindi andare incontro alle legittime aspettative di tanti comuni”. “Il Governo invece si muove sulla linea della legalità e della responsabilità”.

L’illegittimità costituzionale sarà sanata tramite la convocazione della Conferenza Unificata delle Regioni, “ciò non senza aver preliminarmente ascoltato i comuni tramite Anci ed aver trovato un accordo mirato a salvaguardare i progetti già in fase esecutiva tramite una specifica previsione normativa da inserire nel prossimo provvedimento utile e l’attento monitoraggio dei progetti che non sono ancora in fase avanzata, come quelli riguardanti Rimini Nord. È lecito ora aspettarsi da parte del sindaco di Rimini il dovuto rimprovero di piazza contro i suoi parlamentari con la stessa severità che ha riservato al governo ed alla maggioranza in parlamento”.