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Agricoltura Provincia

Avvicendamento alla guida di Coldiretti Rimini

In foto: Nuovo e vecchio presidente
Nuovo e vecchio presidente
di Redazione   
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ven 28 set 2018 16:45
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E’ Guido Cardelli Masini Palazzi il nuovo presidente di Coldiretti Rimini. L’imprenditore 51enne succede a Giuseppe Salvioli che lascia la guida dell’Organizzazione dopo dieci anni di impegno sindacale.
Il cambio al vertice è avvenuto ieri sera, 27 settembre. A sancirlo l’Assemblea elettiva composta dai presidenti delle varie sezioni provinciali. Oltre al Presidente, l’Assemblea ha poi provveduto a rinnovare ilConsiglio Direttivo che è risultato così formato: Fabrizio Benedetti, Rudi Berardi, Marco Bianchi, Silvano Gessaroli, Marco Moretti, Valerio Perrina, Melchiorre Pintus, Giuseppe Salvioli, Davide Severi, Gilberto Tonini, Lino Valerio Lamberto, Massimo Vanni, Zerbini Daniele.
Perito agrario, un figlio che ne sta seguendo le orme, Cardelli Masini Palazzi conduce dal 1993, a due chilometri da San Leo, un’azienda biologica di 130 ettari con annesso allevamento, anch’esso bio, di bovini di razza marchigiana per la vendita dei vitelli da ristallo. L’azienda, inserita nell’albo regionale delle fattorie didattiche, produce fieno, grano ed orzo, in gran parte utilizzati per l’alimentazione degli animali allevati.
Il presidente uscente parla di anni “tanto faticosi quanto ricchi di soddisfazioni, perché andati di pari passo con la crescita in valore della nostra agricoltura e con l’ascesa reputazionale della nostra Coldiretti”.
Ringraziando il predecessore per “quanto fatto in questi dieci anni per l’agricoltura riminese”, nonché l’Assemblea “per la fiducia accordatagli”, il neo presidente ha voluto esprimere parole di apprezzamento anche per tutta la struttura operativa di Coldiretti Rimini ed Impresa Verde Romagna al servizio delle imprese associate e si è detto “pronto a spendersi con ancor più entusiasmo per garantire all’agricoltura del territorio nuove e innovative traiettorie di futuro, possibili – ha affermato – solo snellendoconcretamente la burocrazia che ci tiene lontano dai campi, sviluppando contratti di filiera che assicurino adeguata redditività alle nostre imprese e implementando una rete di Campagna Amica ancor più strutturata e capillare”.