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Ambiente Cattolica

A Cattolica il cestino per la raccolta di plastica in mare

In foto: il cestino in acqua
il cestino in acqua
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 24 set 2018 16:26 ~ ultimo agg. 16:29
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Circa 1,5 chilogrammi al giorno, oltre mezza tonnellata l’anno di rifiuti plastici. È questa la capacità di raccolta di Seabin V5, il cestino arrivato al Porto di Cattolica per la raccolta della plastica confluita in mare. Si tratta del braccio operativo di “LifeGate PlasticLess”, l’iniziativa più ampia che ha l’obiettivo di ridurre i rifiuti e il marine litter nei mari e nei porti italiani. Il Seabin potrà raccogliere i rifiuti più comuni che finiscono nei nostri mari, dai sacchetti ai mozziconi di sigaretta, oltre alle microplastiche da 5 a 2 millimetri di diametro e le microfibre da 0,3 millimetri.

Il progetto è sostenuto attivamente da Volvo Car Italia: grazie a questa collaborazione, oltre che a Cattolica, è già operativo un cestino posizionato a Marina di Varazze (Savona) ed un secondo è pronto ad entrare in azione nel porto di Venezia Certosa Marina (Ve).

“Una iniziativa che trova il nostro totale plauso, una novità positiva – ha commentato il Sindaco Mariano Gennari – che va nel segno dell’impegno nella riduzione dell’impatto ambientale. L’amministrazione sta lavorando su questo tema, si tratterà di un processo graduale, ma la volontà è di eliminare la plastica monouso dagli uffici, nelle mense e negli eventi realizzati sul nostro territorio. Dobbiamo fare la nostra parte per contribuire alla soluzione di questo problema che riguarda ognuno di noi”.

“Siamo contenti di essere entrati nella fase operativa del progetto, posizionando i primi dispositivi nei porti italiani, un naturale punto di accumulo di rifiuti galleggianti. La diffusione dei Seabin – ha dichiarato Enea Roveda, Ceo di LifeGate – è un obiettivo primario dell’iniziativa, perché rappresenta una soluzione concreta che supporta la raccolta di plastiche e microplastiche e si aggiunge all’importante opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’impatto delle azioni quotidiane per la salute dei nostri mari e sulla prevenzione per un uso consapevole dei materiali plastici”