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Violenza donne: arriva una nuova casa. Sabato 25 torna la marcia, sulle note di Halleluja

In foto: Rompi il Silenzio
Rompi il Silenzio
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 18 nov 2017 10:21 ~ ultimo agg. 20 nov 11:18
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Favorire l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza che cercano di iniziare una nuova vita. Questo l’obiettivo del bando pubblicato dalla Regione Emilia Romagna e a cui il comune di Rimini parteciperà con il progetto “La casa che vorrei” che coinvolge anche l’associazione Rompi il Silenzio, l’Asp Valloni Marecchia e Acer. Il progetto mira a favorire non solo l’autonomia abitativa ma anche l’instaurazione di rapporti di mutuo aiuto ed è rivolto a dieci donne vittime di violenza e ai sei figli minori. Come funzionerà? Sarà individuata una abitazione in cohousing, all’interno della quale donne con figli possano trovare sia spazi di autonomia sia spazi condivisi per socializzare, favorendo anche una maggiore flessibilità nei tempi di lavoro e di cura familiari. Saranno inoltre individuate otto abitazioni monucleari destinate a chi ha già avviato un percorso di vita autonoma e a donne senza figli che hanno necessità di uscire dal proprio contesto familiare e che sono in grado di sostenere il costo dell’affitto. Gli appartamenti saranno reperiti tramite Acer e Asp che si occuperanno anche dell’assistenza per le incombenze successive. Il Comune destinerà il contributo regionale al finanziamento del pagamento dell’affitto per massimo 12 mesi, oltre all’allacciamento delle utenze e le spese condominiali e di trasferimento, fino ad un massimo di 8.000 euro per ciascuna donna. Il progetto ha un costo complessivo di 95.000 euro, 80.000 arriveranno dalla Regione mentre i restanti da Comune, Asp, Acer e Rompi il Silenzio. “Riacquistare o conquistare per la prima volta la piena autonomia e o l’autosufficienza è uno degli aspetti più importanti, se non il principale, di una donna che riesce a riprendere il controllo della sua vita dopo un’esperienza traumatica come il subire violenze e abusi – sottolinea il vicesindaco con delega alle pari opportunità Gloria LisiSoprattutto nei casi in cui la mano che colpisce è quella del compagno o dell’ex compagno, la donna è costretta ad annullarsi, a vivere in funzione del suo carnefice, a dipendere da lui in tutto e per tutto. Riprendersi spazi e soprattutto l’autonomia abitativa e quindi economica è indispensabile per riprendersi anche la consapevolezza del proprio valore e della propria dignità. Con questo progetto sosteniamo le donne che hanno intrapreso questo percorso, anche con la formula del cohousing, che permette alle donne di mettere a confronto le proprie esperienze e di diventare supporto l’una per l’altra, condividendo sacrifici ma anche la soddisfazione di ricostruirsi una vita con le proprie mani”.

Intanto sabato 25 novembre, dalle 15.00, torna a Rimini l’annuale marcia contro la violenza sulle donne organizzata da Rompi Il Silenzio. Quest’anno, a corollario dell’iniziativa, Rimini Attiva ha organizzato #1000vociperte: l’obiettivo è riunire in Piazza Cavour quante più persone possibile per intonare in coro la canzone “Halleluja” di Leonard Coen per far sentire la vicinanza ed il sostegno a tutte le donne che subiscono o hanno subito violenza. Cori, musicisti e semplici appassionati hanno già aderito all’appello ma c’è ancora posto.
Per maggiori informazioni: millevoci.rimini@gmail.com