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Il corpo come autentica espressione di sé

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Sab 20 Mag 2017 07:23 ~ ultimo agg. 20 Mag 05:42
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Giulia Landi, arte terapeuta dell’Associazione Art Therapy Italiana di Bologna e volontaria dell’Associazione Madonna della Carità, ci racconta il percorso di Danza Movimento Terapia svolto con la sezione Vega (dove sono reclusi i detenuti transessuali) della Casa Circondariale di Rimini. Il laboratorio si inserisce tra le attività che l’Associazione Madonna della Carità propone all’interno del Progetto Carcere nella Casa Circondariale di Rimini grazie al contributo del Comune di Rimini attraverso il Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale ( nelle foto, alcuni dei lavori realizzati all’interno del percorso proposto).

 

Giulia, da dove siete partiti?

“Il lavoro portato avanti ai Casetti è una forma di terapia che utilizza il movimento e l’espressione del corpo come mezzo di integrazione e crescita emotiva”.

In che modo?

“L’idea iniziale del progetto che ho proposto al gruppo è stato «Il Paesaggio». La proposta di immaginare il proprio corpo come paesaggio ha caratterizzato il lavoro dei primi incontri; poi è stato tema a sfondo e a sostegno delle esperienze di movimento, visibile nelle tracce lasciate con i materiali e luogo da cui sono potuti emergere racconti, conflitti, danze e desideri. Luogo dove è stato possibile attraversare insieme tappe di un piccolo viaggio, breve, rilevante… in ascolto”.

Un bilancio?

“È stata un esperienza unica di cui sono molto soddisfatta. Lavorare con un linguaggio non verbale può essere un modo per esprimere la parte più autentica di sé”.

 

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