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Cronaca Politica

Chiusura camping. Vescovi e Conti attaccano l'ex sindaco, la Tosi ribatte

In foto: il camping Fontanelle
il camping Fontanelle
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
mar 23 mag 2017 14:19 ~ ultimo agg. 24 mag 10:19
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Strisce blu, Famija Arciunesa, camping. Non c’è giorno a Riccione in cui non ci sia tema che scateni il dibattito politico. La doccia fredda della chiusura dell’ex camping Fontanelle (oggi Romagna), gestito da una quarantina di giorni da Campeggi Club del Sole porta con se diverse reazioni politiche (vedi notizia).

La candidata del centro sinistra Sabrina Vescovi parla di un “altro durissimo colpo per Ricccione” e punta il dito sull’ex sindaco Tosi rea di non aver controllato lo stato delle pratiche amministrative. La Vescovi parla di provvedimento severo ma da “parte di due dirigenti di fiducia dell’ex sindaco”.
Sulla stessa linea Patto Civico di Carlo Conti che parla di un fatto gravissimo e accusa la Tosi di approssimazione per aver sottovalutato gli effetti che il cambio di proprietà e di gestione del campeggio avrebbe comportato.
Dal canto suo Renata Tosi rispedisce le accuse al mittente (“il PD ha lasciato in un cassetto per più di 20 anni tutte le problematiche e le richieste di adeguamento e di condono“) e imputa la responsabilità della chiusura alla caduta della Giunta che ha bloccato il percorso di riqualificazione dell’area e l’approvazione del masterplan dei campeggi. Le colpe sarebbero quindi di chi ha messo in atto “insensate iniziative politiche e personali che hanno reso vano ogni sforzo con cui la mia Amministrazione si era prodigata.”

. I commenti

La nota di Sabrina Vescovi (Pd-Immagina Riccione-SiAmo Riccione)

Ci mancava anche questa, il sequestro del campeggio Romagna, ex Fontanelle. Per Riccione un altro colpo durissimo sul principio di stagione. Ma anche una vicenda che apre più di un interrogativo. E’ dal novembre scorso che l’ex sindaco Tosi sbandiera in lungo e in largo come suo un importante progetto di riqualificazione dell’area, progetto che in realtà fa capo a gestori privati. Come ha potuto farlo, addirittura intestandoselo, senza nemmeno preoccuparsi di controllare lo stato delle pratiche amministrative? Oggi poi, di fronte al campeggio sotto sequestro, si vuole addirittura far passare la tesi secondo cui la situazione era sì nota ma è precipitata a causa caduta della giunta. Quello a cui siamo di fronte però è un provvedimento particolarmente severo, come sottolinea il Club del Sole (appena subentrato nella gestione), a firma di due dirigenti di fiducia dell’ex sindaco Tosi. Viene anche da pensare che la crisi di maggioranza se la sia volutamente cercata…

Ma stiamo ai fatti. Il punto è che oggi ci ritroviamo di fronte ad un danno enorme per la città. Per la nostra economia, per la zona sud in particolare e per tutte le sue attività.

Un’amministrazione dovrebbe essere al fianco degli investitori privati, sempre nel rispetto delle regole. Ora con il sequestro del camping Romagna diventa tutto più complicato. Anche perché siamo a inizio estate. E dovremo capire in fretta il da farsi. Ben consapevoli di quale sia il valore dei campeggi anche in termini di indotto. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di presenze ogni anno, 150mila circa per il solo Romagna. M’impegno fin da ora ad approfondire questa vicenda, con urgenza. Dobbiamo fare il possibile per evitare un danno così grave per Riccione. Confidando che il Club del Sole non perda lo slancio d’investire su Riccione con un progetto che per la città potrebbe veramente fare la differenza.

La nota di Patto Civico Riccione

La responsabilità è sempre di altri. Siamo vicinissimi a tutti i lavoratori del campeggio, agli operatori della zona e agli investitori che vogliono fare di quell’area un grande valore per tutta Riccione. La chiusura di un campeggio proprio a ridosso della stagione estiva è un fatto gravissimo, con conseguenze enormi sia in termini d’immagine, ma soprattutto di posti di lavoro e di indotto per tutta l’area sud di Riccione.
E mentre si sta consumando una delle pagine più dolorose e tristi della storia dei camping riccionesi è davvero deprimente constatare sulla vicenda lo sciacallaggio dell’ex sindaco per meri fini elettorali.
Il mentore della Tosi, in un’insalata confusa e strumentale, accredita ad altri, sempre e solo ad altri, la responsabilità delle difficoltà dei camping, delle strisce blu, dell’aquila d’oro e …dello scioglimento dei ghiacciai.
Tutto ciò che di negativo viene dal passato viene scaricato sulle precedenti amministrazioni e ciò che appartiene al mandato della Tosi è colpa dei tredici consiglieri o del Commissario.
Ciò che di buono invece si esprime sul territorio (a qualsiasi epoca possa essere ricondotta) è sempre merito suo. Questo è un atteggiamento semplicistico e irresponsabile di una persona che fugge continuamente le sue responsabilità e mente sapendo di mentire.
E’ bene invece che tutti sappiano che la tempesta che sta coinvolgendo i campeggi e i guai di cui incolpa altri, hanno un solo nome: Renata Tosi.
Come può l’ex sindaco ribaltare su altre persone la responsabilità di ciò che sta accadendo?
Sui camping, ad esempio, è opportuno sapere che con una gestione personalistica, quando era ancora in carica, ha sottovalutato gli effetti che il cambio di proprietà e di gestione del campeggio avrebbe comportato sulla imminente stagione estiva e anziché facilitare il passaggio con la nuova proprietà, non ha opportunamente considerato i presupposti che oggi hanno portato alla chiusura.
Concentrandosi sul Master Plan per sfruttarne nell’immediato l’effetto comunicativo ha completamente trascurato l’attenzione dai veri problemi contingenti che derivano dalla conformità urbanistica e dal passaggio di licenza.
Troppa approssimazione ha causato la situazione nella quale oggi ci troviamo.
Il fatto che sostenga inoltre che la presenza di una giunta avrebbe in qualche modo evitato l’intervento degli organi di controllo è ancora più emblematico di come si ritenga addirittura sopra la legge.
Noi in questa terribile vicenda dei camping siamo vicini agli imprenditori che hanno creduto in Riccione e sono disponibili ad investire. Quando il governo di questa città sarà assicurato a forze più serie e responsabili.
Faciliteremo tutti i percorsi istituzionali perché i campeggi possano rinnovarsi, implementare i propri servizi per i turisti e assicurare i posti di lavoro dei riccionesi che in tali strutture operano.
La vicinanza all’impresa si esprime con attenzioni serie e competenti, spesso faticose, non con slogan annunci o facili scorciatoie a cui, per fortuna, i riccionesi non credono più.

La nota di Renata Tosi (FI-Noi Riccionesi-Lega-FdI-Lista Renata Tosi-Popolo della Famiglia)

La notizia della chiusura del Camping Fontanelle è una brutta notizia. Ci rammarica molto la consapevolezza che tutto questo si sarebbe potuto evitare se non fossero sopraggiunte le insensate iniziative politiche e personali che hanno reso vano ogni sforzo con cui la mia Amministrazione si era prodigata, insieme alle autorità competenti e ai nuovi e vecchi gestori, per trovare accordi e soluzione ad un progetto di riqualificazione e di rigenerazione che avrebbe non solo salvaguardato gli oltre 150 posti di lavoro, ma avrebbe creato le opportunità e i presupposti di un grande rilancio sia delle aree e delle strutture di campeggio, sia dell’intera zona Sud della città. Ci rammarica ancora di più il fatto che la Club del Sole, la nuova proprietà aveva già avviato una importante campagna di promo-commercializzazione che avrebbe portato a Riccione oltre 150.000 nuove presenze nell’arco dell’intera stagione. E’ un danno irrimediabile all’economia e all’immagine della città che soprattutto in questo momento Riccione non si può permettere. E fa ancora più rabbia ascoltare oggi le Cassandre del Pd che provano a scaricare sulla mia Amministrazione una responsabilità che invece si portano dietro come un indelebile marchio di fabbrica. Hanno lasciato chiusi in un cassetto per più di 20 anni tutte le problematiche e le richieste di adeguamento e di condono, che hanno portato oggi alla chiusura del campeggio. Perché è bene che la città sappia, che quei lavoratori oggi licenziati sappiano, che chi ha governato questa città prima di me, non ha mai voluto trovare una soluzione. L’ha lasciata lì a prendere polvere, perché avevano altri progetti più ambiziosi da realizzare in quell’area, tutti legati alla speculazione edilizia. Naturalmente ci adopereremo per fare in modo che l’ordinanza di chiusura venga revocata permettendo alla struttura di riaprire senza essere ulteriormente penalizzata. La questione è troppo urgente ed importante e non va assolutamente trascurata anche, oggi che siamo in campagna elettorale. Abbiamo il dovere di affrontare e trovare una soluzione al più presto.