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Attualità Nazionale

Bolkestein. Ex senatore Baldini: legge delega è un errore clamoroso

In foto: Il litorale di Riccione dall'alto
Il litorale di Riccione dall'alto
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 17 mag 2017 11:49 ~ ultimo agg. 18 mag 08:44
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Un errore clamoroso sia di metodo che di sostanza. Così l’ex senatore di Forza Italia e Popolo delle Libertà Massimo Baldini, nel pomeriggio tra i relatori al Palazzo del Turismo di Riccione dell’assemblea di Base Balneare (vedi notizia), bolla la legge delega sulle concessioni demaniali. Secondo Baldini, ospite della trasmissione di Radio Icaro e Icaro Tv Tempo Reale, la legge finirà per sottrarre i decreti delegati (di cui si occuperà il governo) alla discussione in Parlamento e al confronto con le categorie mettendo in atto una vera e propria forzatura. Per quanto riguarda i contenuti, l’ex senatore parla di un colpo mortale alle 30mila aziende balneari e al milione di occupati del settore (tra diretti e indiretti). “Quando si mettono all’asta le aziende è ovvio che le tutele non ci sono perché una gara è una gara e deve avere degli adempimenti oggettivi verso tutti i partecipanti – dice – e quindi pone gli attuali concessionari sullo stesso piano degli altri. Poi è inconcepibile pensare ad un Paese che riconsegna le aziende balneari “a tempo”. Sull’avviamento commerciale che dicono di voler riconoscere poi non hanno in realtà stabilito nulla su un eventuale metro di valutazione.

La soluzione secondo Baldini non va ricercata dal punto di vista giuridico ma da quello politico. “Più volte il Senato, e non solo, – ricorda – ha chiesto al Governo un impegno per contrattare con l’Europa e far uscire il settore dalla Bolkestein. La Spagna ha raggiunto addirittura 75 anni di proroga secca perché l’Italia non può ottenere lo stesso risultato? Con l’UE si può trattare invece la posizione del Governo è rigida. Quello che ho capito in questi anni è che c’è anche una posizione ideologica di una certa parte della sinistra che considera i concessionari come sfruttatori di un bene pubblico, e quindi gli va tolto.

L’auspicio dell’ex senatore, secondo cui ci sono i margini per trattare con l’Europa, è che non ci siano comunque i tempi tecnici per l’approvazione della legge delega.