Indietro
menu
Attualità Regione

Alloggi Erp. Novità in tema di accesso e calcolo dei canoni d'affitto

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mer 31 mag 2017 16:41
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Nuove regole per requisiti d’accesso e canoni d’affitto degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Li ha stabiliti oggi una delibera della giunta regionale che i comuni saranno chiamati ad applicare dal primo ottobre. Ma cosa cambia?

Per quanto riguarda il reddito, il provvedimento distingue tre fasce: quella di accesso agli immobili, per cui è necessario un Isee tra i 7.500 e 17.100 euro; di permanenza (con Isee da 17.100 a 24.000 euro) e di protezione, una sorta di canone sociale riservato alle famiglie più povere (con reddito inferiore a 7.500 euro). Gli inquilini che si collocano nella fascia di accesso potranno godere di uno «sconto» del 50% sul canone (prima era del 35%) in proporzione al proprio reddito mentre chi si trova nella fascia di permanenza potrà vederselo gradualmente incrementare fino ad massimo del 45%.
Per le famiglie con Isee più basso continuerà ad essere applicato il criterio del reddito mentre per le altre varrà il criterio del canone oggettivo (introdotto già a metà 2016) che tiene conto anche di altri indicatori omogenei. Tre le fasce di canone (bassa, medio, alta) legate alla superficie netta dell’alloggio, alle caratteristiche qualitative, all’ampiezza demografica del comune e alla zona di ubicazione. Gli aggiustamenti contenuti nel nuovo provvedimento consentono ai Comuni di dare rilevanza alla posizione dell’alloggio: ad esempio, se è ben servito dai trasporti pubblici o vicino a strutture come asili, scuole, aziende sanitarie, uffici postali.
A fine 2015 in regione vivevano in alloggi Erp quasi 120mila persone (31mila gli extracomunitari), il 40% con un reddito inferiore a 7.500 euro.

“Il patrimonio di alloggi pubblici – commenta l‘assessore regionale al Welfare, Elisabetta Gualmini, ricordando le sollecitazioni da parte di comuni e Acer – è finanziato da tutti i cittadini, con risorse pubbliche. Giusto destinarlo a chi ne ha effettivamente bisogno.