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Friendly Beach: Rimini come modello per l'Europa

di Stefano Rossini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 10 nov 2016 18:23 ~ ultimo agg. 17 nov 16:27
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Quando si dice partire con le idee giuste! E’ quello che ha fatto l’associazione Rimini Autismo, quando, tre anni fa, ha dato il via al progetto Autismo Friendly Beach. L’obiettivo era quello di creare un ambiente che sapesse accogliere le famiglie con persone autistiche.

Il problema? L’autismo è chiamato la disabilità invisibile, perché spesso, dall’esterno, una persona affetta da questa malattia non sembra avere nulla di particolare, e i suoi comportamenti vengono scambiati per maleducazione o, quando va bene, per bizzarrie.

Da qui l’idea di formare gli operatori turistici e anche i turisti su cosa significhi essere autistico o essere una famiglia con una persona autistica, con tutte le necessità che questo comporta. Quindi non tanto – o non solo – fare dei servizi ad hoc ma soprattutto formare gli operatori sulle esigenze di una persona autistica in modo che lui stesso possa diventare un operatore e sappia anche spiegare alle altre persone del bagnino, del ristorante, del mezzo pubblico, cosa succede e perché.

Il progetto è cresciuto in fretta e la città l’ha subito sposato con entusiasmo, tanto che quest’anno la Friendly Beach riminese è stata finanziata nell’ambito del programma europeo Cosme per diventare un modello di sviluppo da esportare e da emulare in tutta Europa.

 

autismo-friendly-beach1Alla conferenza stampa di presentazione, il sindaco Andrea Gnassi ha parlato di “un piccolo grande progetto che ci rende orgogliosi, e che diventa un modello di accoglienza per l’Europa”.

“L’elemento  innovativo del progetto – ha ribadito Anna Lisa Fuligni, di PA Incentive che ora seguirà il progetto Europeo insieme agli altri partner, tra cui il Comune e l’associazione Rimini Autismo – consiste nell’accessibilità intesa non come un servizio speciale, dedicato per una particolare tipologia di turista, ma nel fatto che esso è rivolto alla famiglia nella sua interezza, per tutti, favorendo la piena integrazione e la possibilità di vivere l’esperienza turistica sul piano della parità”.

 

Tra gli interventi anche quello di Alessandra Urbinati – presidente di Rimini Autismo – che ha sottolineato come “All’inizio non ci aspettavamo che il progetto diventasse così importante e superasse addirittura i confini nazionali. Per noi è importante dare alle famiglie delle persone autistiche la possibilità di vivere un momento di vacanza, cosa che spesso non possono fare, a causa delle difficoltà che vivono”.

Ricordiamo inoltre che il progetto ha dato anche la possibilità ha ragazzi autistici di lavorare durante la stagione, come ci ha raccontato la presidente dell’associazione, durante la trasmissione televisiva Come se fosse facile

 

Nei prossimi due anni, l’Europa finanzierà 124mila euro per rendere il progetto esportabile, per farlo diventare un modello e un caso di studio per altre località turistiche in Spagna, in Croazia e in Cornovaglia.

Foto: Emiliano Violante