Indietro
menu
Attualità Rimini

Parco del Mare e Bolkestein. Biagini: nessun collegamento, nessun vantaggio per future evidenze

In foto: Roberto Biagini
Roberto Biagini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 20 lug 2016 20:30 ~ ultimo agg. 16:52
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il Parco del Mare non interviene, né direttamente, né indirettamente, sul problema della “Direttiva Bolkestein” e non trasferisce nessun diritto e nessuna facoltà prevista dalle concessioni, dall’arenile al futuro lungomare. La precisazione arriva dall’ex assessore all’urbanistica del Comune di Rimini Roberto Biagini che su Facebook cerca di “chiarire alcune questioni – scrive – onde evitare che si continui a navigare nei facili (e talvolta voluti) infingimenti”. Biagini allega al post la delibera di indirizzo del Parco del Mare (datata agosto 2015) specificando che si tratta di “essenzialmente di un atto preliminare ad Accordi Urbanistici e Patrimoniali futuri tra Enti Pubblici Territoriali, e tra privati ed Amministrazione Comunale.” L’ex assessore, tra le altre cose, spiega che la delibera di indirizzo non ha alcuna correlazione con la questione dell’assegnazione per pubblica evidenza delle concessioni demaniali, “in quanto non può disciplinare tale materia”, che “non può intervenire sui diritti derivanti da tali concessioni agli attuali chioschisti o titolari di stabilimenti balneari” e che non sarà quindi possibile transitare dalla spiaggia al futuro sedime del Parco del Mare gli attuali beni del demanio marittimo. Bagnini e chioschisti che presenteranno progetti per il nuovo lungomare potranno invece eventualmente vedersi conferiti futuri diritti di superficie per bar, ristoranti, piscine sul sedime del nuovo Parco del Mare “bilanciando – spiega Biagini – il carico urbanistico previsto dalla delibera con la riduzione di cubature in spiaggia e l’aumento (in quanto previste ex novo) sul futuro sedime del lungomare”.
Infine l’assessore avanza qualche dubbio sulla possibilità che gli eventuali investimenti degli operatori sul Parco del Mare possano avvantaggiarli nelle future evidenze pubbliche. “Dubito fortemente – scrive – che i principi di diritto comunitario possano autorizzare qualsivoglia preferenza, vantaggio, prelazione, da attribuirsi con legge o con atto amministrativo per la futura evidenza pubblica delle attuali concessioni demaniali marittime a finalità turistico ricreative, a coloro, singoli o in “cartello”, che saranno titolari di un futuro diritto di superficie sul sedime del Parco del Mare per essersi aggiudicati i progetti di riqualificazione.”