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Libri in sella e... pedalare

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 2 lug 2016 07:28 ~ ultimo agg. 4 lug 17:11
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Una bici preziosa come l’ossigeno. Per Crescenzo “Alfredo” Della Corte la mountain bike è mezzo di trasporto, ufficio, casa e compagna.

Difficile potere immaginare l’esistenza senza le due ruote. L’ex carpentiere 52enne originario di Napoli, una volta andata a rotoli la storia con la compagna con la quale ha vissuto a Silvi Marina e ha dato alla luce due figli, ha rivoluzionato completamente la sua vita. Crescenzo, chiamato da tutti Alfredo, si è presentato al Centro di Ascolto della Caritas di Rimini e le particolarità della sua bizzarra storia non sono rimaste nascoste. Con la classica simpatia e carica napoletana, nella borsa della spesa aveva con sé giusto un giacchetto e il libro Il padrino di Puzo ed è stato accolto per il colloquio.

 

Sono arrivato da Roma in bici, partendo con una coperta, il telefono, le cuffie e poco altro – racconta Crescenzo -. Roma era diventata una città troppo caotica per me, la paura per gli attentati l’ha resa troppo pericolosa. La prima tappa è stata fino a Narni. Il percorso è stato bellissimo, certi paesaggi sono davvero mozzafiato. Arrivato alla stazione, ho mangiato qualcosa con i pochi soldi che avevo con me e poi ho dormito in stazione, “vigilando” sulla bici: per me è troppo preziosa e non posso permettere che qualcuno me la porti via.

Anche perché qualche anno fa ne ricevetti una nuova di zecca direttamente dal Vaticano. Frequentavo allora la mensa del Circolo San Pietro e tramite il direttore Nannerini, Papa Francesco riempì il mio cuore di gioia con questo dono. Il secondo giorno, dopo essermi svegliato alle 5 e aver fatto colazione, ho aspettato l’alba per rimettermi in sella alla volta di Ancona, 200 chilometri. Ho girato un po’ per la città che conoscevo, soprattutto la zona del porto, ma ho visto che non c’erano le condizioni per lavorare e così il terzo giorno di viaggio sono arrivato fino a Pesaro, ma le persone non mi sembravano adatte, per il mio tipo di attività, così come le dimensioni della città, ed eccomi a Rimini, non nego che avrei voluto anche tirare avanti fino a Ravenna e poi Padova”.

 

Dunque, dopo oltre 400 chilometri, il viaggio di Crescenzo si è per un attimo interrotto. Ma qual è la sua creativa e singolare occupazione?

“Ho svolto per anni il carpentiere prosegue il simpatico ed energico Crescenzo – ma la crisi mi ha lasciato senza lavoro. Trovandomi in difficoltà quando ero a Milano nel 2010, decisi di prendere la bici e partire alla volta di Roma, passando per Genova dai parenti. Un viaggio lungo, ovviamente intervallato da soste. Non sapendo più come fare, mi sono inventato una nuova mansione. In sostanza, cerco ovunque (biblioteche, associazioni, parrocchie, conoscenze e contatti vari, ndr) libri usati da rivendere prima di tutto ai negozi e poi alle persone. Nella cassetta dietro alla bici ho ideato un modo per riuscire a portarne fino a cento. Quelli più rari ovviamente li tengo da parte, gli altri li rivendo a due euro. Alle mie esposizioni, quando ero a Roma, venivano pure studenti di giurisprudenza e anche un finanziere assieme alla moglie”.

Non stupisce dunque se Crescenzo è un divoratore di libri. Interessanti anche le cifre di questo innovativo mestiere.

“La letteratura è il mio genere preferito, potrei citare autori come Manzoni per la prosa, Carducci e D’Annunzio per la poesia, ma amo anche la storia. Per alcuni testi antichi del 700’ sono riuscito a guadagnare fino a 160 euro, una volta 500 per una Bibbia rarissima in piccoli volumi. Posso racimolare anche 50 euro a giornata, ma a volte non vendo nulla.

Arrivato a Rimini, spero che le cose vadano bene e che possa stabilirmi”.

 

Luca Filippi

InformaCaritas