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Attualità Rimini

TRC, si lavora per partire entro il 2017. Il nuovo mezzo c'è

In foto: Fermata Pascoli
Fermata Pascoli
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 11 mar 2016 11:23 ~ ultimo agg. 12 mar 19:18
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“Gita” in esterna per la seconda commissione consigliare questa mattina a Rimini. I consiglieri, guidati dall’ingegner Dal Prato di Agenzia Mobilità, hanno percorso il tragitto del Trc e visionato in prima persona lo stato d’avanzamento dei lavori. Sulle tempistiche Dal Prato ha spiegato che la pista dovrebbe essere conclusa entro l’anno. Altri lavori di sistemazione esterna proseguiranno invece fino ad aprile/maggio 2017.

Il Trc sarà utilizzabile entro fine 2017? “Credo di si” ha risposto l’ingegnere che però non si è sbottonato sulla trattativa per il nuovo mezzo, anche se ha parlato di questione risolta. Il mezzo individuato, ha poi spiegato, è di produzione belga ed è proposto dall’Associazione Temporanea di Imprese dove figurava anche la ditta fallita poi sostituita. Sul mezzo si possono portare a bordo le biciclette e in molte stazioni si stanno facendo proprio delle rampe per accedere in bici ai treni. Anche a Riccione, eccetto alla fermata del porto dove non è possibile sostituire l’ascensore.

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Il livello di avanzamento dei lavori registra pagamenti delle opere al 72%. Su Riccione, dove è stata da poco collaudata la bonifica bellica del tracciato, si cerca di recuperare il ritardo. E intanto arrivano i conti: per la prima tranche delle penalità, AM ha chiesto al Comune i 635mila euro (a seguito di transazione) anticipati all’impresa. Ma c’è un’ulteriore capitolo molto più importante, che per la sua consistenza deve per legge essere affrontato da una commissione per un accordo bonario già costituita. Per gli espropri la spesa al momento è di 5,5 milioni, rispetto ai nove preventivati. L’ingegner Dalprato sottolinea come, anche dopo due varianti, l’opera rispetti ancora il piano economico da 92 milioni.

Rispetto alla visita organizzata per la stampa poco prima di Natale ci sono strati di asfalti aggiuntivi, anche se quello definitivo sarà effettuato alla fine, e nuovi interventi di arretramento degli accessi delle abitazioni sulle strade a ridosso del tracciato. Ma è proprio quel che c’è a ridosso del tracciato (per metà su doppia corsia, per metà su singola) che fa impressione: il percorso in diversi tratti è a poche decine di centimetri dalle case. E da retaggi di un’edificazione che spesso si è spinta troppo in là. Tra opere abusive e meno, restano ancora diverse demolizioni da effettuare.


 

Il commento di Gennaro Mauro (PDL)

Il centrodestra si è sempre opposto ad un progetto, quello del TRC, che nasceva alla fine degli anni ottanta già vecchio e superato.
Ma oggi a lavori quasi ultimati siamo consapevoli che non si può ritornare indietro, bisogna operare celermente per migliorare le tante criticità che presenta.
Il dibattito cittadino si è per troppo tempo concentrato tra favorevoli e contrari al TRC, e per nulla per rendere più funzionale l’infrastruttura ai bisogni dei cittadini e dei turisti.
Questa amministrazione comunale è in forte ritardo.
Bisogna innanzitutto interessarsi della sostenibilità economica, la gestione non può generare debiti consistenti a carico della collettività.
Va dato subito forte impulso al prolungamento del tracciato ai capannoni della fiera di Rimini, ciò tra l’altro avrà un fortissimo impatto positivo sulla viabilità cittadina in occasione degli eventi, e un’opportunità commerciale anche per le strutture alberghiere poste nella zona sud della città.

Registriamo un ritardo di questa amministrazione comunale anche sul versante della individuazione delle aree per la realizzazione di parcheggi posti nelle aree limitrofe alle fermate del TRC, il nuovo modello di mobilità cittadina deve necessariamente prevedere l’utilizzo di veicoli privati e mezzi pubblici.

Altro aspetto che va salvaguardato è l’immagine della città. Non è una bella cartolina di Rimini quella che si presenterà agli occhi dei futuri passeggeri del TRC. Abbiamo avuto il modo di constatare uno scenario desolante da “terzo mondo” percorrendo il tragitto da Rimini a Riccione. Sono tante le brutture che saranno esposte ai riminesi e ai turisti, dagli edifici vetusti con uno stato manutentivo indecente, tra l’altro di bassissima qualità architettonica – figli del disordinato e incontrollato sviluppo urbanistico dagli anni sessanta a metà anni ottanta -, alle baracche in lamiera e alle aree in completo stato di abbandono.

Oltre gli attuali 92 milioni di euro investiti sulla realizzazione del tracciato dalla stazione di Rimini a quella di Riccione, necessitano almeno altri 40 milioni per il prolungamento alla fiera, e poi per rendere più gradevole la visione del percorso ai passeggeri è necessario realizzare importanti opere di arredo.
Buona parte delle risorse economiche dovranno essere reperiti in ambito nazionale e regionale, ma anche il comune di Rimini dovrà fare la sua parte.
Bisognerà inoltre incentivare i proprietari degli edifici posti su percorso ad riqualificare lo stato di conservazione delle strutture attraverso l’utilizzo della leva dei tributi comunali.