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Politica Regione

Oltre tremila rom e sinti in Regione. Foti (Fdi-An): eliminare fenomeni di degrado

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 3 mar 2016 17:15 ~ ultimo agg. 17:16
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Le province con il maggior numero di campi e aree sono Reggio Emilia (76 insediamenti, 745 persone), Bologna (29 insediamenti, 509 persone), Modena (35 insediamenti, 325 persone), Piacenza (9 insediamenti, 180 persone) e Rimini (14 insediamenti, 197 persone).

Tommaso Foti (Fdi-An) ha depositato un progetto di legge in quattro articoli per modificare la Legge regionale 11/2015 “Norme per l’inclusione sociale di Rom e Sinti”. Il documento parte da una fotografia dell’esistente, ripresa da dati ufficiali della Regione del novembre 2015: in Emilia-Romagna sono presenti 3.077 persone di etnia Rom e Sinti – lo 0,067% della popolazione regionale – tra le quali 1.081 minori. La quasi totalità ha la cittadinanza italiana (95,9%). Sono ospitati in 182 tra campi e aree (82 pubblici e 100 privati), 66 dei quali irregolari. I campi considerati di grandi dimensioni (da 71 a 130 persone) sono 6, di cui 8 quelli che ospitano da 41 a 70 persone. Quelli più piccoli (massimo 40 persone), per lo più aree di sosta, sono 166. Il progetto di legge prevede l’abrogazione dell’attuale normativa regionale in materia di aree sosta ponendosi l’obiettivo “di eliminare i fenomeni di degrado, insicurezza, tensione sociale e condizioni igienico-sanitarie non tollerabili in alcun modo”.

In particolare, l’articolo 1 si propone di accelerare il processo di transizione dalle aree sosta di qualsivoglia dimensione verso forme abitative tradizionali ritenendo che soltanto quest’ultima possa essere fonte di autentica integrazione, anche alla luce della progressiva stanzialità della popolazione Rom”. Fra l’altro, Foti propone di eliminare la cosiddetta “mutazione di destinazione delle unità immobiliari eventualmente utilizzate”, nella convinzione che le soluzioni destinate all’inserimento abitativo dei Rom non possano “presentare standards qualitativi e di sicurezza inferiori a quelli normalmente previsti dalle normative edilizie ed urbanistiche”. Infine, il progetto di legge Foti “riconsegna la disciplina in merito alla realizzazione di aree di sosta temporanee per operatori di spettacolo viaggiante alla normativa nazionale”.