Tasi più costosa dell’Imu per il Sole24Ore: a Rimini 47 € in più per la prima casa


La Tasi, tassa sui servizi comunali, spinge oltre la soglia del 10 per mille l’aliquota media sui fabbricati diversi dalla prima casa ma fa aumentare anche il prelievo sull’abitazione principale dove la media arriva al 2,6 per mille, oltre il doppio di quello standard fissato dalla legge (1 per mille). È quanto emerge dai dati sui capoluoghi di provincia elaborati dal Caf Acli per il Sole 24 Ore. Sulla prima casa in 71 città su 100 si pagherà di più rispetto al 2012 (quando l’Imu era in vigore) e tra queste ci sarebbe anche Rimini. Il condizionale è d’obbligo perché i numeri diffusi dal comune in fase di assestamento di bilancio sono diversi: il quotidiano economico, basandosi sulla rendita media cittadina e su una famiglia con due adulti ed un bambino di 10 anni con 35mila euro di reddito e 28mila di Isee, evidenzia un aumento di 47 euro, con la tassa sulla prima casa che passa da 200 a 247 euro. L’assessore al bilancio Brasini un paio di settimane fa aveva invece spiegato che la tassazione sulla prima abitazione era passata da 90 euro procapite ad 81. Secondo il quotidiano, a livello generale, a pesare è stato il venir meno delle detrazioni fisse presenti con l’Imu e quest’anno invece gestite in autonomia dai singoli comuni.
Il Sole 24 Ore prende in esame poi le case affittate e qui l’aumento a Rimini è di ben il 138%: con l’Ici nel 2011 per un’abitazione a canone libero si pagavano 394 euro, nel 2014 con Imu e Tasi se ne pagano 937.
Per un capannone (categoria D/1) il rincaro è invece leggermente più contenuto: +93%. Si passa dai 2.299 euro del 2011 ai 4.441 del 2014.
A pagare percentualmente il dazio maggiore sono però gli esercizi commerciali: nel 2011 un negozio usato dal proprietario pagava 393 euro, nel 2014 945 (+140%).
Questi almeno i dati elaborati dal Sole 24 Ore attraverso statistiche catastali e delibere comunali.