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Rimini

Rotatoria a don Giussani. Gnassi: riaffermiamo un dialogo

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gio 21 ago 2014 13:59 ~ ultimo agg. 00:00
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Il meeting scrive Gnassi è “uno spazio fisico, un luogo a simboleggiare la memoria e la ‘persistenza’ di un uomo di fede, grazie al quale dal 1980 si compie quell’epifania metodica che è il Meeting.

Da tempo mi corre in testa una domanda: la realtà del rapporto tra Rimini e Meeting è così frammentata, divisa, polemica, barricadera come ci viene somministrata dalla sua rappresentazione tradizionale? C’è stato davvero un ‘fortino Meeting’ che si è difeso vittoriosamente per decenni dall’assedio dei ‘nemici’ (tutti militanti nelle fila della stessa parte politica)? Di converso, gli uomini e le donne di Comunione e Liberazione hanno confuso un progetto di educazione alla vita con un progetto politico secolare vero e proprio? Pur consapevole che gli indizi a sostegno dell’una e l’altra lettura siano stati e siano abbondanti, credo sia una visione miope tentare di sovrapporre ad esse la complessità del rapporto tra città e Meeting. Al netto degli interessi di parte e delle forzature (comunque presenti), va detto con chiarezza che, nei fatti (che sono quelli che più contano), Rimini nella sua sostanza ha costantemente portato rispetto e rivolto ammirazione nei confronti di questo ‘spazio dell’anima al centro dell’estate’. Questo perché Rimini è città libera, laica, consapevole del valore delle relazioni, individuali o delle grandi aggregazioni, fuori dalla prigionia delle etichette. Io credo quella dell’‘incontro postumo’ con la figura di don Giussani sia anche l’opportunità non tanto per una ‘riappacificazione’ (che, per definizione, presupporrebbe la conclusione di un conflitto) ma per riaffermare un dialogo che non si è mai interrotto dal 1980 ad oggi e che per l’intera comunità riminese si è rivelata un’occasione di crescita. Se stiamo ai fatti, e non eleviamo singole letture a tutto, il risultato finale non può che essere questo“.