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Acquarena, il dibattito continua. PD: la forza del ‘baricentrismo’

di Redazione   
Tempo di lettura 7 min
Sab 17 Mag 2014 08:48
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come criterio per la collocazione della piscina comunale ma anche come filosofia nell’affrontare la questione.
Eraldo Giudici del PDL esprime perplessità sulla validità dell’operazione anche alla luce del programma economico del Palas, suggerendo di vendere partecipazioni in Hera per recuperare risorse. Per Gioenzo Renzi di Frateli d’Italia, che proponeva invece una nuova piscina al posto dell’attuale impianto, si tratta di un vero e proprio rilancio del motore immobiliare.

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L’intervento del segretario del PD comunale Alberto Vanni Lazzari;

Il Baricentrismo
Si è utilizzato spesso in questa fase di vivace dibattito politico il termine “baricentrico” come una delle giustificazioni legittimanti per dare conto della localizzazione strategica della nuova piscina comunale.
Non occorre il pendolino per verificare una simile scelta. La cosiddetta Acquarena sorgerà al centro della nuova idea di città che Sindaco, Giunta e Maggioranza stanno concretizzando all’interno di un cantiere di lavoro sempre più in espansione.
Piscina Baricentrica nell’accogliere un potenziale bacino di utenza che risponde alle esigenze delle società natatorie, alle richieste di formazione sportiva delle scuole, ad anziani e disabili, all’intera cittadinanza, ma con l’ambizione di allettare nuova fasce di fruitori (congressisti e vacanzieri) che apprezzeranno l’elevato standard di un’offerta che comprende ampi servizi del benessere. In questo senso il contesto ambientale è determinante, tra Palas e Raggio Verde, tra mare e entroterra, equidistante dalle periferie, sul percorso di quel primo anello che dovrà riconciliare spazi e tempi di una città morfologicamente fratturata. Questa è la risposta, attuabile entro la legislatura, ad una grave carenza strutturale della città di Rimini. Risposte concrete come il procedere dei lavori del PSBO, il nuovo ponte di Rivabella, il teatro Galli, e via discorrendo.
Baricentrico è stato lo sforzo dell’amministrazione rispetto ad una partita complessa che arriva da lontano, dove non si è mai perso di vista l’interesse verso la cosa pubblica. La variante sull’area ex-Fiera rispetta un patto di responsabilità che ha consentito alla città di dotarsi di un sistema fieristico- congressuale di respiro internazionale che però come tutto il settore ha dovuto fare i conti con una crisi finanziaria-economica epocale. L’accordo consentirà di rispettare e agevolare il PEF del palacongressi e di contribuire a mettere in sicurezza l’intero sistema. La piscina interagisce dinamicamente con il piano perché, da un lato terreni e progettazione preliminare sono a carico della Fiera, dall’altro perché la prossimità con la nuova area commerciale andrà a generare un polo attrattivo e riqualificante per l’intero comparto.
Comparto che diventerà baricentrico in quanto polo sportivo dedicato alle attività natatorie in complementarietà con la struttura a gestione privata del Garden, che potrà ampliare e diversificare la sua offerta optando per la piscina olimpionica contando, come sempre, sul supporto del pubblico . Su una cosa tutte le parti concordano: a Rimini stanno strette due piscine … sproporzionate rispetto alla potenziale domanda generale.
Baricentrica è anche la sfida alla cementificazione. Si parla di un abbattimento massiccio del volume: circa 45.000 mc in meno rispetto a quanto già previsto nella precedente scheda e addirittura 165.000 mc in meno rispetto ai padiglioni esistenti.
Il gruppo di maggioranza ha responsabilmente svolto il proprio ruolo chiedendo e ottenendo informazioni e azioni (vedi la commissione con le società natatorie) che hanno consentito ai consiglieri di legittimare una scelta che segna un momento “storico”; Rimini avrà la sua Piscina Comunale.
Scelta che ha visto prevalere l’interesse generale piuttosto che salvaguardie di provenienza territoriale o particolaristiche. Sappiamo che in tempi di movimentismo unidirezionale – quelli del “c’è chi dice NO”-, è difficile apprezzare partiti che al proprio interno mantengano ancora spazi di confronto in libertà con la possibilità di esercitare punti di vista differenti, ma che volete … è un vizio di carattere democratico. Anzi, sono proprio i cosiddetti “ribelli” (da definizione giornalistica) che ci consentono di riflettere senza pregiudizi di sorta. Ma anche in questo caso è il baricentro che alla fine consente di determinare la scelta maggiormente condivisa. Il nostro è un partito inclusivo, le purghe e le espulsioni ormai appartengono al “nuovo” che avanza.
Da questa esperienza ribadiamo la necessità di una sempre maggiore relazione dialettica tra Giunta, Consiglio e cittadinanza per socializzare e determinare in sinergia le azioni di governo della Città, che nei prossimi due anni di legislatura interesseranno sempre di più i baricentri delle periferie.
Il Partito Democratico di Rimini, con la sua classe dirigente e la rete dei circoli si spenderà per favorire questo processo di Politica della Condivisione.

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Le considerazioni di Eraldo Giudici (PDL)

La piscina Acquarena, prevista in un’area dell’ex cava ritombata, dovrà essere realizzata con un sistema di pali profondi per l’inconsistenza dei terreni di riporto sottostanti, come da relazione geologica fornita ai consiglieri.
Vero è che non si è vista l’ombra di un progetto preliminare, si parla di 5-5 Mln di euro, ma per fondazioni del genere i maggiori oneri prevedibili sono attorno al 30%.
Forse per questo si è pensato di farla pagare al Comune, mentre poteva essere realizzata a cura e spese di chi volesse realizzare il nuovo centro commerciale, il direzionale e i 140 appartamenti (8500 mq./ 60 mq. cad. oltre 30-35% vendibili).
Ma il mercato non tira, ….., quindi tutto incerto.
Poco chiara la reale utilità per Rimini Fiera spa di scelte del genere, che avranno ricadute ambientali previste e prevedibili non di poco conto, come risulta dalla Valsat (valutazione di sostenibilità ambientale).
Un’operazione del tutto inadeguata a risolvere il vero problema: la criticità finanziaria dell’operazione PALAS. Speriamo serva almeno a tranquillizzare le banche creditrici, ma occorre ben altro.
Abbiamo rappresentato in seduta, senza essere smentiti, le voci di iniziative per definire una procedura per vendere il sistema fieristico riminese, ma anche un’ipotesi alternativa, di vendita del pacchetto azionario di Hera, posseduto dalla Holding , per coprire i debiti del PALAS.

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L’intervento di Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia


La modifica dell’ Accordo di Programma per il Palacongressi, votato ieri notte in Consiglio Comunale, non è altro che una variante urbanistica per rimettere in moto il motore immobiliare concordato con Rimini Fiera Spa e “infiochettato” con la nuova piscina comunale.
Per vendere i terreni, si solletica il mercato , con la nuova destinazione a commerciale di 5000 mq. di superficie utile, di cui 4.500 mq. destinati alla vendita.

Si prevede una medio-grande struttura di vendita, alimentare ed extra alimentare senza considerare gli effetti indotti sui negozi di vicinato del Borgo Mazzini, del Borgo San Giovanni, del Centro Storico, nonostante il calo dei consumi del 10% e la presenza poco distante dell’Iper alle Befane.

Non a caso Rimini Fiera Spa, in cambio delle nuove destinazioni urbanistiche , 5.000 mq. di commerciale e 2.500 mq. di direzionale, con un prevedibile introito sui 10 milioni di euro, cede gratuitamente l’area di 7.000 mq. per realizzare la piscina comunale di 3.500 mq. su due piani altezza fino a 23 metri.

I parcheggi aumentano solo di 150 posti auto rispetto ai 400 previsti, e insieme ai 500 sottostanti il Palacongressi, saranno utilizzati in modo promiscuo ( congressuale, commerciale, direzionale).

Si ripropongono 8.500 mq. di residenziale, con 3 palazzoni alti 23 metri ( 7 piani) comprendenti non meno di 100 nuovi appartamenti, di fronte ad altrettanti palazzoni sulla “ristretta” e “ cieca” Via Simonini, già inadeguata a sopportare il traffico attuale dei residenti.

Non basta dire che a Rimini ci sono 5.000 appartamenti invenduti e che “ bisogna invertire il senso di marcia”.

Complessivamente la variante su Via della Fiera aumenta le superfici utili di 2.500 mq. da 15.000 a 17.500 mq. e considerato il realizzato Palacongressi di 32.500 mq. da 47.500 a 50.000 mq. di SU .

Altro che valorizzazione identitaria del parco, con richiami al Masterplan al Piano Strategico che non prevedevano assolutamente un altro centro commerciale, nuovo direzionale e piscina comunale.

Poiché la nuova piscina verrà realizzata con i soldi del Comune, previsti 5.000.000 di euro, si poteva verificare seriamente la proposta avanzata dal sottoscritto di realizzare ex novo l’impianto natatorio nel luogo dell’attuale piscina comunale, del cui destino nessuno parla, utilizzando l’area libera a ridosso dello stadio, per incominciare a realizzare la tanto declamata “Cittadella Sport” , per risparmiare territorio e per rigenerare dal punto di vista ambientale l’area tra Palazzetto e Stadio e quella naturalistica della “ Cava”.

Con l’approvazione della variante si è sprecata l’occasione della rigenerazione urbana per il futuro della nostra città”.

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