Incontro su rete fognaria. La condotta divide, l’architetto incuriosisce


Intanto, una volta per tutte, si chiude la questione sui 70 milioni che il sindaco Gnassi aveva chiesto ad Hera di anticipare per gli investimenti a salvaguardia della balneazione.
La cui mancanza di risposte sarebbe stata la causa del no in Consiglio alla fusione con Acegas. Minarelli, sollecitato dal consigliere del PDL Mauro, spiega che Hera é soggetto attuatore di piani che fa il Comune, cui spetta anche la responsabilità di pianificare la copertura. E gli investimenti, dal punto di vista del gestore, si pianificano con i piani tariffari: una società delle dimensioni di Hera, spiega Minarelli, non può pensare di ascoltare le richieste di ogni singolo comune. Il gestore accompagna, ma non si può fare carico nello specifico del progetto. Seppure indiretta, la risposta già nota arriva per la prima volta in un’occasione pubblica. Del resto, l’assessore Brasini, come riconosciuto dallo stesso Minarelli, aveva poco prima presentato il meccanismo degli investimenti in modo corretto, senza nessun accenno a meccanismi fuori dai canoni.
Poi le immancabili scintille con la platea sull’ipotesi della condotta all’Ausa. Negli interventi dei relatori, invece, a incuriosire di più é stato il progetto dell’architetto Benedettini su un sistema di laminazione lungo la costa per scongiurare l’afflusso in massa di acque miste in mare.
La sintesi degli interventi:
Edolo Minarelli di Hera: sono convinto che a Rimini si sa benissimo dove andare, lo abbiamo capito bene nell’ultimo anno. Il sistema fognario di Rimini funziona benissimo senza pioggia, le reti miste hanno pro e contro, e in una città di mare ci sono problemi che si amplificano.
A Rimini ci sono ampie zone dove le reti si possono separare, ma non si può risolvere tutto in cinque anni. All’inizio mi sembrava fosse più importante il problema delle vasche di prima pioggia, poi e’ arrivato il nodo della balneazione. Mettere tutto come priorità non si può.
Condotta sottomarina Ausa: al momento non ci sono ancora alternative praticabili perché é in zona dove separare é difficile. Prima di polemizzare bisogna conoscerla, per come sarebbe strutturata sarebbe usata poche volte e con portate ridotte.
Il raddoppio Santa Giustina è già appaltato. Riconversione Rimini Marecchiese in fase abbordabile, dorsale nord già appaltata. Separazione Rimini nord, abbiamo progetti pronti e sottoposti al Comune. Dorsale sud, siamo al progetto che nei prossimi anni andrà poi finanziato.
Vasca laminazione ospedale, in fase di progettazione esecutiva. Rimini Isola, appaltato e si procede.
Con i privati: dove le reti sono già separate, ci vuole un rapporto con i singoli fabbricati per far arrivare gli scarichi in modo corretto. Previsti contributi per gli allacci.
Prime intemperanze dalla platea: Giordano (Basta Merda in Mare) contro la condotta Ausa.
Sara Visintin, assessore all’ambiente: il piano del 2006 da 900 milioni aveva una prospettiva lunga, al 2025. Ci sono stati altri due atti di indirizzo, poi le nuove leggi e quanto accaduto lo scorso giugno hanno portato ad accelerare su alcuni punti. Primo obiettivo, la tutela della balneazione ma anche tempi rapidi e sostenibilità economica. 11 interventi per 143 milioni, per sistemare 8 fosse e ridurre le portate sugli altri tre.
Abbiamo stretto i tempi per portarlo ad ATO, che li ha approvati alla fine del 2011. Non abbiamo tirato fuori un piano dal cappello, ma siamo rimasti nel percorso già intrapreso nel 2004 e rispondendo alle nuove leggi intervenute.
Gianluca Brasini, assessore al Bilancio: il finanziamento in piani questo tipo si compone di tre voci. Risorse del Comune da parte straordinaria, oggi alle prese con i tagli dal Governo. Una parte da tariffa, e poi finanziamenti da terzi, statali o europei. A livello nazionale il quadro non incoraggia, abbiamo saldo negativo con lo stato di 11 milioni. In futuro si potrà ragionare su finanziamenti europei.
Per trovare risorse, si ricorre all’alienazione delle reti del gas. Nel febbraio 2014 il servizio del gas dovrà andare a gara, con l’obbligo del soggetto di acquista le reti. Stiamo completando l’istruttoria per la gara, anticipiamo quello che tra due anni sarà comunque obbligatorio. Nel triennale per il Piano di Salvaguardia della Balneazione sono previsti 15 milioni.
Negli ultimi 10 anni i costi delle bollette sono aumentati perché gli investimenti, prima a carico dello Stato, sono entrati in bolletta. A Rimini nel 2011 costo medio di 314 euro su una media nazionale di 311. Le tariffe idriche in Italia sono le più basse in Europa.
Al netto delle manutenzioni, in provincia di Rimini si raccolgono 8,5 milioni l’anno per gli investimenti sulle reti. Quello che é in tariffa sono ammortamenti per interventi realizzati non accantonamenti per il futuro. A margine: il vincolo del patto di stabilità é stupido perché blocca risorse per pagare fornitori che hanno già svolto lavori, e invece li si fa morire.
L’architetto Marco Benedettini, che in passato ha lavorato per il Comune, presenta il suo progetto. Finché non si sdoppia la soluzione é la laminazione: con forti piogge si accumula tutto in delle vasche, e quello che andrebbe subito in mare sarebbe bianco. Il resto va diluito al depuratore entro 72 ore.
Risorse? Le condizioni ci sarebbero già. Premessa. A Rimini sud la spiaggia cresce di un metro l’anno, con un dislivello di 1,5 mt dalla strada. A Santa Giustina arriverà tutto il materiale della parte nord della Provincia, quando quello di Riccione é a 300 metri.
L’ipotesi è di un manufatto lineare scatolare lungo la costa che fa da drenaggio finale, a basso costo e collegabile con Riccione. Manufatti che non hanno bisogno di fondazione: raddoppiando il marciapiede lato spiaggia si mettono direttamente sulla sabbia per una lunghezza 6 km. E ancora biofiltri alle diramazioni terminali delle condotte per migliorare ulteriormente la qualità, e magari anche allevamenti di mitili che assorbono. Le condotte di laminazione del progetto per Rimini sud hanno una capacità tra 74.000 e 82.000 mc. Ci sono preventivi, che Benedettini cautelativamente non diffonde, ma i costi sarebbero sostenibili. Le acque diluite si mandano a Riccione. Perché Riccione dovrebbe prenderle? Risposta: perché Rimini allora si prende Bellaria?
La serata prosegue con la presentazione del progetto di Paolo Pocecco, ex direttore delle infrastrutture del Comune di Trieste che ipotizza condotte che scaricano a circa 5 km. Invito a Rimini: chiedere a Lignano Sabbiadoro se sono soddisfatti. Ma la complessità dell’esposizione non stimola la platea come il progetto di Benedettini.
Nello spazio delle domande, a parte il chiarimento sui finanziamenti, Minarelli, rispondendo a Ivan Innocenti (Ass. Coscioni) sulle priorità, ricorda che il depuratore di Santa Giustina non serve solo per Bellaria, ma anche per completare la separazione a Rimini Nord. E a Giordano sui costi della condotta Ausa: i 25 milioni comprendono anche le vasche di prima pioggia, di laminazione e le idrovore.
La Visintin, sul progetto di Benedettini, spiega che non ci sono preclusioni ma ribadisce che l’obiettivo è far sì che non si scarichi più in mare, non ritardare i tempi del rilascio.
(Newsrimini.it)