Piccoli alberghi estromessi da grandi decisioni. ‘Ma siamo la storia di Rimini’


Quando è nato, nel 1999, su un progetto condiviso dal comune di Rimini, l’intento del ‘consorzio piccoli alberghi di qualità’, era preservare la storia della città, racchiusa nelle sue piccole strutture alberghiere essenziali ma accoglienti, quelle che chiamano il turista, o meglio, l’ospite, per nome. Il consorzio, il primo certificato in Italia, oggi raduna 41 alberghi da 1 a 4 stelle a conduzione familiare. L’anno scorso erano 50.
Negli ultimi anni, dicono di aver assistito all’inversione di rotta del comune verso il ‘freddo’ modello Dubai: cemento e vetro. Amareggiati per non essere stati interpellati nella redazione del piano strutturale comunale, il consorzio ha qualcosa da dire anche sulla paventata possibilità dell’introduzione della tassa di soggiorno.
‘Categoricamente no. on possiamo fare gli esattori al posto delle Stato o per conto del Comune. Ha detto Marta Agostini, presidente per 12 anni del consorzio, ora uscente. In questi anni gli albergatori hanno tirato la cinghia hanno fatto tanti sacrifici per non aumentare nonostante gli aumenti diffusi in ogni settore (quello alimentare in primis, le utenze) che hanno influito sui costi. E grazie ai loro sacrifici la stagione 2010 ha tenuto. Grazie alla rinuncia di utili da parte degli albergatori. Se adesso mettiamo una tassa di soggiorno su tariffe di 28, 30 euro, un euro sembra poco, ma è significativo’.
Migliorare i trasporti, parcheggi, verde, lavorare sulla promozione della destinazione Rimini e sbloccare il Palacongressi. Le linee guida del consorzio saranno portate avanti dal nuovo presidente, Anna Biotti, albergatrice a Rimini dal 1960 tra i fondatori.
‘Chiediamo un occhio di riguardo verso i piccoli alberghi che non sono strutture ‘vecchie’ ma pezzi di storia del nostro territorio. Vogliamo essere punto di riferimento e interloquire con le istituzioni perchè facciamo parte del tessuto imprenditoriale della città e la rappresentiamo con i nostri associati – ha concluso il nuovo presidente.
Abbiamo una tradizione e un modello che ha sempre funzionato con delle famiglie che ci credono, e vogliono continuare a crederci. Ha detto Susanna Zamagna – vice presidente del consorzio. Non sostenerci è un attentato alla nostra storia e alla nostra identità’.