1° turno nazionale play off, Vis Pesaro-Rimini: la vigilia di Antonio Buscè


Grazie alla vittoria della Coppa Italia di Serie C il Rimini inizia i suoi play off 2024/'25 dal primo turno della fase nazionale. Dall'urna è uscita come primo avversario dei biancorossi la Vis Pesaro, che ha chiuso la regular season al 6° posto con 58 punti. Il Rimini ha chiuso il suo campionato in 9a posizione a quota 51 (ma sul campo di punti ne ha conquistati due in più).
I marchigiani negli spareggi promozione hanno fatto fuori prima il Pontedera (1-1 e passaggio del turno grazie al miglior piazzamento), poi l'Arezzo (vittoria esterna per 1-0).
In regular season il fattore campo è saltato sia all'andata, con il successo della Vis Pesaro il 22 novembre al "Neri" per 1-0 (gol-partita di Coppola al 45' pt) (leggi notizia), che al ritorno, con il blitz di Colombi e compagni il 5 aprile al "Benelli" per 2-1 (padroni di casa in vantaggio con Di Paola su rigore al 38' pt, pareggio ospite di Ubaldi al 5' st e gol del sorpasso di Fiorini al 9' st) (leggi notizia).
La vigilia dell'allenatore del Rimini F.C., Antonio Buscè.
"Aspettavamo di entrare in scena anche noi da un bel po', ci siamo arrivati. Affrontiamo la Vis, l'abbiamo già incontrata in campionato: una squadra che ha fatto una grande stagione, ha fatto molto molto bene. Sarà una partita tutta da vedere e da giocare. Noi dobbiamo essere consapevoli che se facciamo determinate cose possiamo avere qualche possibilità, se non le facciamo facciamo più fatica. Ad ora quelli che hanno più vantaggio sono loro perché sulla carta hanno fatto meglio di noi in campionato, quindi sappiamo di essere gli sfavoriti. Per dobbiamo andare a giocare questo primo step con la massima serenità, è quello che chiedo ai giocatori prima di affrontare le partite, prima di affrontare le competizioni. È quello che ho chiesto in questi giorni: arriviamoci bene, soprattutto sotto l'aspetto mentale".
I biglietti a disposizione dei tifosi riminesi sono andati a ruba nel giro di pochissimo. "È un derby. Lo abbiamo già visto in campionato che è un derby molto molto sentito, come storia, come rivalità, come tutto. Lo sappiamo, questa è una cosa che sappiamo, non dobbiamo però fasciarci la testa più di tanto. Noi dobbiamo fare la partita che possiamo fare e cercare di mettere in difficoltà la Vis, sapendo che è una partita anche particolare perché, come detto, è un derby e i derby vanno giocati in maniera particolare. Però senza avere troppe pressioni, senza avere troppo stress, che non va bene. Io ho visto i ragazzi che comunque sono sereni, che non è sinonimo di superficialità. Vedo una squadra che non vedeva l'ora di arrivare a questa partita, abbiamo aspettato questi due turni. Siamo consapevoli di aver meritato anche questo facendo un determinato tipo di percorso. Lo sappiamo, andiamo a giocare questa partita con la massima serenità possibile".
Il mantra di questo campionato è stato umiltà ed equilibrio, due aspetti che saranno fondamentali anche domani. "Sotto l'aspetto dell'umiltà e della compattezza di squadra si racchiude il concetto di sacrificio, che bisogna fare tutti assieme. Quando una squadra è consapevole di avere qualcosa meno delle altre, perché noi siamo arrivati ottavi, loro hanno fatto molto meglio di noi in campionato, poi il percorso della coppa per me è un binario a parte. Noi siamo consapevoli di questo, che la Vis Pesaro ha fatto molto molto meglio di noi, è una squadra che a un certo punto del campionato si è ritrovata a pochissimi punti dalla vetta. Quindi noi dobbiamo andare lì e avere questa consapevolezza, che se facciamo il Rimini che sappiamo fare, che ci ha fatto fare la differenza in tante partite, abbiamo qualche possibilità, se andiamo lì con un po' di presunzione facciamo più fatica. Ma non ci appartiene questo, anche perché i ragazzi sono veramente consapevoli di questo. Dobbiamo essere compatti tutti, dal primo all'ultimo, anche chi non farà parte della squadra perché è fuori: fare una corsa in più, avere la concentrazione che una squadra, passatemi il termine, più debole, deve avere perché fa parte di essere consapevoli dei propri limiti, senza poi tralasciare i nostri pregi, che è la cosa che ci ha fatto fare la differenza. I numeri lo dicono, siamo arrivati ottavi sul campo, poi sappiamo tutti dei due punti che ci hanno tolto, però questa squadra ha fatto due posizioni meglio rispetto all'anno scorso, più il percorso della coppa, che considero a parte. I ragazzi hanno raggiunto questi obiettivi facendo un certo tipo di percorso: avere quell'umiltà che deve fare la differnza, perché a volte il passaggio tra umiltà e presunzione è talmente sottile che fai fatica, e ti accorgi di aver sbagliato qualcosa magari quando è tardi. L'umiltà è quella che ti porta ad affrontare la quotidianità, io parlo del nostro lavoro, nel cercare di migliorarsi, capendo che bisogna limare i limiti e lavorare sui pregi che hai. Secondo me quando noi mettiamo in campo questo qualche possibilità in più ce l'abbiamo".
Il Rimini nella doppia sfida avrà a disposizione due risultati su tre, quindi per passare il turno alla sua squadra basterebbero due pareggi. "Questo è successo anche nel doppio confronto di coppa: noi non facciamo calcoli. La nostra è una squadra che è abituata a fare la partita. Poi, anche in campionato è successo che nel momento in cui l'avversario ti porta a non farla perché devi stare lì, negli ultimi 35-40 metri a compattarti perché devi subire l'avversario, devi essere bravo a farlo. Noi dobbiamo prendere esempio da queste grandi squadre, non ultima l'Inter. Cito l'Inter perché è una squadra italiana che farà la finale di Champions: a tratti col Barcellona era consapevole che la mettesse lì nella propria metà campo e doveva difendersi per poi ripartire con le massime forze che l'Inter potesse avere, contro una squadra stellare, una squadra che fa un calcio stellare. L'esempio noi lo dobbiamo prendere da chi è lassù e che ci deve far crescere anche in questo: se lo fanno giocatori a quel livello lì non vedo perché il Rimini non possa farlo in una partita di play off contro la Vis Pesaro".
Nella scelta di chi scenderà in campo quanto conterà vedere i giocatori pronti a qualcosa che è molto stimolante ma per la quale bisogna essere pronti? "La scelta la si fa in base a un'idea che un allenatore si fa vedendo i ragazzi. Tanto l'unico che può sapere come stanno è sempre l'allenatore e quando si fanno delle scelte le si fa per il bene della squadra, del gruppo e per come pensi possa andare una partita. Poi l'episodio è quello che "condanna" spesso una partita: prepari una determinata cosa, pronti via c'è l'episodio che ti gira a favore o contro e ti cambia l'inerzia nel bene o nel male. Bisogna cercare di sbagliare il meno possibile: su una rimessa laterale bisogna avere concentrazione, su un calcio piazzato, su un rinvio del portiere, su una palla giocata dal basso, nelle letture. Io creo che la differenza la faccia la testa. Poi è chiaro che tu puoi prepararla come vuoi poi ti trovi di fronte un giocatore che inventa una giocata tecnica, balistica, un dribbling, una giocata inaspettata, bisogna mettere sempre in preventivo che c'è sempre l'avversario. Ecco perché ai miei chiedo sempre di avere la consapevolezza che se l'avversario può fare qualcosa da un momento all'altro di inaspettato non bisogna mai avere lo squilibrio. L'avversario lo devo subire, e quando sono forte di testa lo subisco, ma se ne sono consapevole magari posso reagire in maniera diversa. Quando invece non sei consapevole diventa un problema. Quindi io quello che chiedo ai miei ragazzi è la serenità di testa, perché quando uno è sereno può affrontare qualsiasi difficoltà in maniera diversa, in maniera più tranquilla, più serena e più lucida. Questo è quello che chiedo ai miei ragazzi".
Anche alla luce di quanto visto nella doppia sfida di regular season, cosa dovrà fare il Rimini per fermare la Vis Pesaro? "Io ho chiesto ai ragazzi di andare forte più degli altri e di avere sempre durante la partita un'intensità importante perché siamo una squadra che se vuole giocare con il fioretto e basta per noi diventa un problema. Questa è una squadra che deve sempre cercare di andare più forte degli altri. Nel momento in cui si abbassano i ritmi e noi ci adeguiamo ai ritmi degli altri si fa più fatica, nelle due fasi, sia quando abbiamo palla che quando dobbiamo riconquistare palla".
Ha seguito la prima fase dei play off? E se avesse potuto scegliere, quale avversaria avrebbe voluto pescare dall'urna? "Qualche partita l'ho vista, ma mi sono concentrato un po' su tutto, su come può essere questo mini torneo. Ci sono squadre forti, lo sappiamo. Siamo consepevoli che quando saremmo stati chiamati in causa ne sarebbero rimaste nove più una che siamo noi, più le altre tre, le seconde, che avranno ancora da guardare un po'. La consapevolezza è che su 60 squadre ne sono rimaste 13. Quindi sappiamo che ci è arrivato a questo livello ha qualcosa in più delle altre, quindi giocatori bravi, squadre organizzate, allenatori bravi. Siamo consapevoli di questo, e la Vis Pesaro è una di queste".
La Vis Pesaro arriva alla doppia sfida con due partite in più nelle gambe, le due gare con Pontedera e Arezzo. "Io quando giocavo a calcio nelle tre partite settimanali erano le partiti migliori che facevo, perché non staccavo mai la spina. Anche quest'anno quando abbiamo fatto tre partite in una settimana ho visto giocatori che hanno fatto tre partite a salire. Noi abbiamo fatto un percorso in coppa che ci ha fatto giocare 7-8 partite in più rispetto agli altri. Alla fine abbiamo riposato una settimana. È come se avessimo fatto un turno di stop, e poi si riprende. A volte squadre che non staccano mai la spina possono avere un vantaggio, perché la testa è sempre lì. Chi riposa può per contro recuperare qualche giocatore per arrivare nel miglior modo possibile a quando viene chiamato in causa. Non c'è una regola fissa".
Chi non ci sarà? "Quelli con problemi da un bel po' di tempo: Cernigoi, Gorelli, Brisku e Accursi sicuramente non ci saranno".