Cittadinanza italiana e lavoro. Tra un mese il referendum con cinque quesiti


Per l'8 e 9 giugno sono stati indetti cinque referendum popolari abrogativi. Si vota domenica 8 giugno, dalle ore 07:00 alle ore 23:00 e lunedì 9 giugno, dalle ore 7:00 alle ore 15:00.
Questi i quesiti:
- Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.
- Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione.
- Piccole imprese – licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale.
- Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi.
- Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione.
Si vota "Sì" per abrogare la norma o "No" per mantenerla. Perché un referendum sia valido, è necessario che partecipi almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto.
I quesiti referendari sul lavoro sono stati promossi dalla CGIL con una raccolta delle firme pubblica, che ha raccolto oltre quattro milioni di adesioni. Il quesito referendario sulla richiesta di cittadinanza italiana, è stato promosso inizialmente dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, e dai partiti Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista e numerose associazioni della società civile, con una raccolta di firme fidica e digitale che ha raccolto più di 637mila firme.