Assistenti familiari, consegnati i diplomi. Crescono anziani in carico Ausl


Da ottobre a dicembre a Rimini si sono svolti i corsi per ‘assistenti familiari’, organizzati dai comitati di distretto di Rimini e Riccione e dall’Ausl, in collaborazione con gli istituti di formazione Cesvip, Irecoop e Osfin. Oggi la consegna dei diplomi.
Gli anziani in carico all’Ausl di Rimini sono passati da 5.000 nel 2005 a 6.500 nel 2008. Quasi tutti hanno una badante in casa. Da qui la necessità di qualificare una professione così praticata e utile ai nostri anziani, con i corsi per assistenti famigliari.
I 17 alunni, provenienti almeno da dieci paesi tra Bulgaria, Romania, Albania, Brasile, Repubblica Ceka, Cuba, Perù, Santo Domingo, in 120 ore hanno imparato nozioni legali, sanitarie, culturali ed enogastronomiche del territorio.
Il resoconto della conferenza stampa
Poter contare su una badante con cui si trova bene è fondamentale per il benessere di una persona anziana. E un rapporto interpersonale sereno dipende anche dalla professionalità di chi presta l’opera di assistenza famigliare. Di qui, e con una duplice finalità, è nata l’iniziativa dei corsi per badanti: da un lato dare a persone straniere ma regolarmente residenti sul territorio nazionale, ed intenzionate a svolgere questo lavoro, uno strumento in più per farlo al meglio; dall’altro, indirettamente, aumentare la qualità di vita dei concittadini assistiti.
E questa mattina, con la partecipazione dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Rimini Stefano Vitali (la collega del Comune di Riccione, che ha a sua volta partecipato al progetto, Morena Cevoli, era assente per motivi di salute), si è svolta una piccola cerimonia in cui sono stati consegnati i diplomi.
I corsi, organizzati dai Comitati di Distretto di Rimini e di Riccione e dall’A.Usl, in collaborazione con gli istituti di formazione Cesvip, Irecoop e Osfin. Sono stati completamente gratuiti, si sono svolti nei mesi scorsi, e vi hanno partecipato 17 persone, straniere, che svolgono la professione di assistente famigliare (più comunemente note come badanti) di cui due maschi.
Le aree di formazione del corso, della durata di 120 ore, erano legate a:
conoscenza, sociale, istituzionale, ma anche culturale del territorio;
assistenza all’utente per la mobilità, la cura e l’igiene personale e degli ambienti di vita, la preparazione e l’assunzione dei cibi;
principi di etica professionale.
Grazie a questi corsi insomma, le badanti hanno potuto apprendere quelle conoscenze della cultura e tradizione (anche enogastronomica) che sono molto importanti per le persone assistite. E grazie a ciò hanno ora maggiori strumenti per migliorare la loro professionalità anche nell’ambito della relazionalità con l’assistito al fine di creare un clima favorevole per una conduzione serena della vita famigliare. Va precisato che oltre ai 17 partecipanti al corso, hanno svolto momenti di formazione di diverso tipo anche altre 50 persone circa, tra famigliari di persone anziane e addette alla loro assistenza.
Negli anni il numero di anziani in carico ai servizi è costantemente aumentato, passando da circa 5.000 nel 2005 a 6.133 nel 2007 a circa 6.500 nel 2008. E’ salita anche la loro età media: da 76,8 anni nel 2005 a 78,1 nel 2008. Gli assegni di cura sono passati da 688 nel 2005 a 1.100 nel 2007 a 1.137 nel 2008; gli interventi per utenti del Telesoccorso da 575 nel 2005 a 588 nel 2007 a 606 nel 2008; gli interventi di assistenza domiciliare di base da 1.135 nel 2005 a 1.237 nel 2007; i posti letto semiresidenziali sono passati dai 90 del 2005 ai 110 attuali e i posti residenziali da 633 a 766. Ancora, tra coloro che hanno usufruito degli assegni di cura 82 famiglie nel 2007 hanno percepito anche un contributo aggiuntivo specifico per la badante; i fruitori di questo contributo specifico sono saliti a 170 nel 2008.
Nell’aprire i lavori il responsabile del Percorso Anziani dell’A.Usl, Mirco Tamagnini, ha sottolineato come il lavoro di cura non sia un lavoro semplice, e come formare professionalmente queste persone significhi lavorare sul benessere degli anziani che assistono. L’Azienda Usl, tra l’altro, ha provveduto con proprio personale a fornire l’assistenza agli anziani seguiti dai partecipanti al corso, quando questi seguivano le lezioni.
L’assessore Vitali, evidenziando come “il bacino d’utenza potenziale per le badanti è di circa 6.000 anziani nelle nostre famiglie” ha sottolineato come “fino a questo momento il lavoro delle badanti era poco qualificato e poco riconosciuto. Con questi corsi di formazioni noi andiamo a qualificare questo lavoro. Ma bisogna che le persone, le famiglie che se ne servono, inizino anche a dare il giusto riconoscimento a queste lavoratrici”. Un passaggio indispensabile, questo, per “far uscire queste lavoratrici dal nero. Certo costerà un po’ di più alle famiglie stesse e anche al pubblico, ma è importante, perché dove c’è lavoro nero probabilmente c’è meno qualità”.
Al termine degli interventi, e dopo la consegna dei diplomi, una delle assistenti famigliari ha letto, a nome delle colleghe, una lettera molto toccante in cui, oltre a ringraziare le istituzioni e i docenti del corso, ha evidenziato le difficoltà, i timori, ma anche le speranze di chi viene a lavorare in Italia, magari per mantenere i propri famigliari in patria. “Noi – si concludeva la lettera – dobbiamo avere molta pazienza nello svolgere il nostro lavoro. Alle persone per cui lavoriamo, chiediamo di avere fiducia in noi”. I corsisti provengono da dieci nazioni straniere: Albania, Brasile, Perù, Bulgaria, Repubblica Ceca, Cuba, Marocco, Polonia, Romania e Santo Domingo. Al termine dei lavori un rinfresco è stato offerto dalla Cooperativa Sociale Harissa.