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Snami: e i Cau?

Pronto Soccorso, 45% accessi in codice verde. Gianfreda: ripartire dai territori

In foto: pronto soccorso Ospedale Infermi
pronto soccorso Ospedale Infermi
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 19 Mag 2025 15:28 ~ ultimo agg. 15:59
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Il 45% degli accessi ai pronto soccorso della Romagna nel 2024 è avvenuto con codice verde. Un dato, riportato dall’assessore alle Politiche per la Salute, Kristian Gianfreda, che fa riflettere: a fronte di un carico di lavoro elevatissimo nei pronto soccorso, la metà delle richieste di intervento potrebbe essere gestita al di fuori dell’emergenza – urgenza. L’assessore evidenzia come il percorso di riforma della sanità avviato da comune, distretto e Ausl vada proprio verso il potenziamento della sanità territoriale. Gianfreda cita i Nodi territoriali di salute come pilastro fondamentale (insieme alle Case di comunità) di una nuova visione della cura che abbia come parola chiave la ‘prossimità’: una rete capillare di presidi di ascolto, prevenzione e intervento precoce, capaci di prendere in carico le fragilità. Infrastrutture fisiche ma non solo. Quello degli accessi non è però l’unico numero da prendere in esame nel report 2024 del sistema di soccorso preospedaliero: ci sono stati infatti 139.051 interventi d’emergenza, con almeno un mezzo inviato sul posto, in crescita del 4,29% rispetto al 2023. Le automediche, con quasi 12.000 interventi, sono state protagoniste nei casi più critici. I tempi di soccorso nei codici rossi sono stati al di sotto dei 18 minuti nel 90% dei casi. Cresce la domanda di servizi e il personale infermieristico è spesso coinvolto in interventi a bassa complessità. Aumenta l’età media dei pazienti – il 75° percentile ha 85 anni – e il sistema rischia il sovraccarico. Una situazione che porta sempre più professionisti a lasciare il pubblico avvicinandosi al privato o spostandosi all’estero. Un problema nazionale, dice Gianfreda, “formiamo professionisti eccellenti e poi li perdiamo, perché non li valorizziamo abbastanza. E un sistema che si regge sull’abnegazione personale è un sistema fragile”. Serve un piano strutturale e a lungo termine – aggiunge - per assumere nuovo personale e valorizzarlo. La sfida più urgente – conclude l’assessore - "è rifondare la sanità pubblica partendo dal territorio, mettendo al centro le persone, riconoscendo il valore degli operatori e restituendo piena dignità al servizio pubblico. È una questione di giustizia sociale e di futuro”.

"Ma quindi i CAU non sono serviti a niente?" commenta il presidente riminese dello Snami Pietro Pesaresi in riferimento all'elevatissimo numero di codici verdi. I Centri di Assistenza Urgenza, sempre avversati dal sindacato, erano stati introdotti da Regione e Ausl per prendersi carico dei pazienti con patologie a bassa complessità come quelle legate a codici bianchi e verdi. I Cau afferiscono alla medicina territoriale. 

 

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